Wake me up, when september ends.

Parliamone. No, sul serio, sediamoci tutti assieme a un tavolo e discutiamo di questa annosa questione che puntualmente ogni anno a settembre affligge un buon 70% della popolazione italiana: la crisi di identità dell’armadio. Sicuramente ne soffrite (o ne avete sofferto in passato o vi capiterà di aver conosciuto qualcuno che ne soffre) o ne avete sentito parlare: a settembre la gente svalvola e appena la colonnina di mercurio scende impercettibilmente di qualche grado, siccome è settembre, via di scarpe chiuse, foulard, giacche, giacchette e giacchine. Manco fossimo in Alaska. Ieri facevo un giro a piedi con Chef e Titu in centro a Rimini e ne ho viste di ogni: da quelli che tornavano su dalla spiaggia ancora in canotta e pantaloncini a quelli che invece siccome ha rinfrescato settimana scorsa hanno già tirato fuori dall’armadio il parka in muflone e non riescono a non metterselo.

Insomma, fuori ci sono 20-25 gradi durante il giorno e 18-15 gradi la sera. Perché a maggio, con la stessa temperatura mettiamo tutti i bermuda e le ciabatte infradito e invece a settembre tiriamo fuori la papalina e le galosce? Sono sempre venti fottutissimi gradi, per l’amor di Dio. Non è che non ci sono più le mezze stagioni: è che la gente è scema, ecco cosa.

Io adoro questo clima, a dirla tutta. C’è il sole, ma non ti brucia la testa. C’è un’arietta frizzante che risveglia tutti i sensi, che mi fa venire voglia di fare mille cose nuove, intraprendere progetti di ogni tipologia, fare elenchi e liste infinite di buoni propositi. Insomma, alzi la mano chi, con 40 gradi all’ombra, ha voglia di fare qualsiasi cosa che non rientri nello spiaggiarsi da qualche parte e sonnecchiare sorseggiando qualcosa di ghiacciato. Invece l’autunno è sempre stato sinonimo di fare, per me; a settembre ricominciava la scuola, riprendevano le attività sportive, i corsi di musica, di teatro, di vattelapesca…insomma io mi carico, in autunno. E non è un caso se io perdo tendenzialmente più peso quando fa freddo fuori, rispetto all’estate. Mica ti vanno 3 o 4 mojiti quando fuori nevica, no? E il vino no, non ha le stesse calorie di un mojito. Ed è anche più buono. Ma bevitelo, un bicchiere di vino rosso a luglio, se hai coraggio: poi ne riparliamo, ma solo dopo che ti sei sudato anche l’anima.

E vivere in campagna aiuta parecchio: vedere il mutare delle stagioni con un paesaggio verde intorno è senza dubbio molto più affascinante e piacevole, me ne rendo conto eh, di essere schifosamente fortunata. Tipo che beh, in città oggi sarebbe una giornata un po’ gne gne, con questo sereno-variabile che non si capisce una mazza. E invece io vedo questo, dalla finestra

Un’altra cosa che mi sono ripromessa di fare questo autunno, oltre il cominciare ad andare in piscina un paio di volte a settimana e il buttare giù quei 5-6 kg di pancetta e fiancotti post partum (che reggevano fintanto che Titu aveva un anno, ora rischiano di farmi cadere nel ridicolo…) è scattare un sacco di foto, cercando di affinare la tecnica il più possibile. Riusciranno i nostri eroi? Intanto ho scaricato gli orari della piscina comunale da internet, fatto incetta di legumi, yogurt intero vero e cereali davvero integrali e rimesso sul comodino “Fotografia Digitale” di Tom Ang. Son sempre stata convinta che già il voler fare una cosa significa averne fatto più di metà.

Ah beh: è ovvio che in cima alla lista dei buoni propositi ci sta l’unico e solo e grande imperativo che mi assilla da 4 anni a questa parte e che quest’anno, cascasse il mondo (beh, è calzante questa, non trovate?) voglio assolutamente portare a termine. L’idea c’è, un paio di personaggi pure. La colonna sonora e quasi finita e il tempo in un modo o nell’altro lo troverò, per rimettermi finalmente a scrivere.

8 Risposte a “Wake me up, when september ends.”

  1. Tesoro, io adoro questo clima! 🙂 E cerco di essere il più coerente possibile con il clima. Per dire, ho portato mia figlia con le maniche corte (standing ovation!) all’asilo! Quando c’erano genitori che li avevano vestiti manco fossimo a Gennaio (cazziati poi dalle maestre!).
    Inoltre anche a me Settembre mette addosso una voglia matta di fare, ho persino fatto mezzora sul tapis roulant! Mio marito e mia madre quasi si facevano prendere un colpo. Per il peso ho gli stessi tuoi buoni propositi, ovvero perdere i 2,5 kg del nano e poi i 6 della nana! Mi sono letteralmente rotta che ogni 3×2 qualcuna mi chieda se aspetto…
    Ho capito che a 28 anni sembra dovuto che bisogna figliare, ma io ho già dato e chiudo molto ben volentieri la questione qui…
    Quindi buon settembre e in bocca al lupo per i buoni propositi!

    1. a me nessuno chiede se aspetto, ma credo che non lo facciano solo perchè temono la mia reazione 🙂
      in bocca al lupo anche a te allora!

  2. Ahah nella prima parte del post sono iooo!!! 😀 cosa ci posso fare.. sono talmente contenta che sia arrivato settembre, che non riesco proprio più a mettermi i sandali, anzi.. io vorrei iniziare a mettere direttamente la giacca [leggera] – l’ho anche fatto – però in alcune giornate fa ancora troppo caldo.. poi divento tutta viola e non mi sembra il caso 😉

    1. anche io preferisco questo clima al caldo torrido: io soffro fisicamente quando sono 40 gradi, mi scende la pressione sotto i tacchi, divento irritabile. Però io reagisco al cambiamento climatico per gradi: se a maggio sono 20 gradi tengo la giacca di cotone e i pantaloni lunghi leggeri e le ballerine e lo stesso faccio a settembre: ti giuro di aver visto gente con il piumino senza maniche domenica scorsa!!! 😀

  3. negli scorsi giorni di pioggia ho dovuto mio malgrado infilarmi le sneakers ma oggi, sole pieno, ho rimesso i sandali con la zeppa e fanculo
    non posso pensare al cappotto, nemmeno alla giacca leggermente imbottita
    faccio fatica solo a vederle queste signore e signorine con gli stivali…
    finchè tengo botta…

  4. Ah sono perfettamente d’accordo con te; anche io mi faccio sempre la stessa domanda: perché a maggio con la stessa temperatura vedo gente in mutande (chiedendomi difatti se non abbiano freddo) ed ora gente col cappotto (chiedendomi difatti se non abbiano caldo)? E’ che bisogna anticipare le stagioni, ché se no non sei fashion, hanno voglia di mettere la magliettina comprata a febbraio o il cappotto comprato a giugno e non sanno aspettare. Qui dove sono io, in collina, non è più tempo da mare e già ora ti scrivo con le zampe congelate visto che gli infradito sono troppo leggeri, ma ieri sono uscita senza giacca e stavo bene.

    E’ che la gente, come dici saggiamente tu, è scema.

    1. eh, purtroppo si, me ne convinco sempre di più.
      per fortuna che ci siamo noi ad alzare il livello 😉

      e l’oscar per la modestia va a… 😀 😀

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