Thirteen

Oggi mi sento un po’ vecchia. Sì, lo so che ho solo 29 anni e che sono un’ingrata a scrivere così. Non ho detto che lo sono infatti, ma che mi ci sento, che è diverso.

Mio nipote  oggi compie tredici anni. Sì, tredici. La stessa età che c’è tra me e Sorella e quasi la stessa età che avevo io quando è nato lui. Cacchio, facevo la seconda superiore e di anni ne avevo sedici appena compiuti, non so se mi spiego. Ero abbastanza cicciotta (ok, ero grassa, va bene?), non mi truccavo, avevo il portamento di un sacco di patate e non avevo nemmeno la benché minina idea di come fosse baciare un ragazzo. Sì, ero un po’ rincoglionita e pure bruttina, da adolescente.

E mi ricordo che non sapevo bene come prenderlo in braccio, sto frugolino di tre chili e qualcosa.

Poi lui cresceva e anche io. I fianchi, le cosce e la pancia si assottigliavano, gli occhi si cominciavano a bordare di nero, le ciglia si allungavano, le labbra viravano da rosa al ciliegia. Mettevo una kefiah al collo ed ascoltavo crossover, metal, punk e rock a nastro. Imparavo a suonare la chitarra e il basso. E li suonavo a lui, che aveva solo un anno e mezzo ma dimostrava un orecchio per la musica fuori dal comune. Conoscevo gente nuova, suonavamo assieme in una mansarda con i muri azzurri e un lucernaio che lasciava entrare dentro un pezzo di cielo sufficiente per tutti. Arrivavano le prime cotte e le prime legnate nei denti. Io da ragazzina diventavo una donna e lui da neonato diventava un bambino. Io imparavo a guidare una macchina, lui ad andare in bici. Lo portavo al mare d’estate e dovevo scrivermi sulla fronte che no, non ero io la mamma e mi si poteva dar su di gran bella eh, che mica mi faceva schifo. Lo tenevo sulle mie gambe mentre ripassavo per la maturità. Guardavo con lui le gare della moto gp, che mica c’ha mai avuto una zia normale e questo l’ha saputo da subito.

E niente, prima l’ho chiamato per fargli gli auguri e aveva quel modo così buffo, tra l’impacciato e il timido tipico della sua età e mi ha fatto un sacco tenerezza. Che sia lui che suo fratello per me sono più due fratellini, piuttosto che i miei nipoti e se con Titu avevo un bel po’ di know how lo devo al fatto di averli badati tanto, fino a qualche anno fa.

E comunque, tredici anni. Me lo ripeto da stamattina e so che fa tanto nonna Abelarda, ma a me sembra davvero ieri se ripenso a quando piangeva nel seggiolone perchè aveva fame e Sorella non si spicciava a preparargli la cena (bello de zia, lì ha preso da me).

E invece.

Tredici anni.

E oggi sono anche due anni che ho smesso di fumare (fatemi i complimenti, echecazzo). Me lo ricordo bene perché l’ho scoperto proprio il giorno del compleanno di mio nipote, che sarei diventata mamma. E per il mio storico e accanitissimo vizio di colpo, appena visualizzate quelle due linee rosa sul test di gravidanza, non c’è più stato posto.

E va bene così, che non pensavo che l’avrei mai detto, ma è una cosa che non mi manca proprio per niente.

Ah, per la cronaca, giusto per non dare a questo post un tono troppo stucchevole da “tunnel deri ricordi”: sono inchiodata in casa da più di dieci giorni, oggi fa un freddo vigliacco, ha messo neve anche qui nel riminese e la mia vista è ancora tra lo gnaffo e il balengo. Ah e sono anche in fase premestruale. E sono a dieta ferrea, da oggi fino al matrimonio olandese di fine febbraio. Serve metterlo nero su bianco, che mi girano infinitamente i coglioni?

12 Risposte a “Thirteen”

  1. pensa che quando guardo mia nipote mi sembra una specie di aliena piovuta in casa, quella lì che mi ruba i rossetti e la cipria che la mia ha un buon profumo e si spruzza di Narciso Rodriguez (che zia costa tanto e allora me lo metto quando vengo da te)
    quella lì che “sai prendo al pillola, è fatta apposta per quelle adolescenti come me”, quella che “dai mi fai bere un po’ di birra anche a me?” quella “ti dico un segreto, lo dico solo a te…”
    io ce l’avevo una nipote era cicciottella e bionda boccoluta, mica la frangia mechata sugli occhi e i capelli rasati dietro…

    e io venerdì mattina devo essere a Bologna per l’aereo per Parigi : sono quasi sei mesi che ho prenotato e quand’è che il cielo tira giù tutta la neve del mondo?
    ti girano i coglioni? non hai nemmeno idea di cosa facciano i miei 🙂

  2. Il tuo post non ha assolutamente un tono stucchevole. A me è piaciuto tantissimo.
    È come se, con le sole parole, tu abbia saputo trasmettere immagini dalla tua mente a quella del lettore… una serie di ricordi sbiaditi e non, un album di fotografie cariche di emozioni.
    Nemmeno io sono vecchia (tutt’altro!) eppure ho visto figli di amici, cugini e parenti passare dalla culla alle scuole elementari (anche medie!) e mi è capitato di accorgermi solo così del tempo che scorre…

    Per tutto il resto c’è Mastercard.
    No, dico, qui nevica da domenica ormai, siamo sepolti nella neve, c’è un freddo siberiano e l’asfalto è una lastra di ghiaccio, domani dovrebbe piantarla lì ma le temperature scenderanno a picco (domenica si arriverà a -16°C! Cioè, rendo l’idea?).
    Ho idea che dovrò comprarmi un paio di pattini ed emulare la Kostner per spostarmi di casa (già mi ci vedo :D)… considerando che domani dovrei prendere un treno (e che i treni, tra neve e ghiaccio, come dire, danno il meglio di sé) sono parecchio, parecchio incazzata. Me lo passi?

    *Coglioni che girano vorticosamente in massa mode ON*

  3. Quando mio fratello è andato all’università mi è scesa la lacrimuccia.
    Quando poi si è trasferito a Bologna, nonostante io vivessi fuori casa da 10 anni, per me era come se un bimbo di sei anni andasse a vivere da solo e non un uomo di 23.
    23.
    Me lo ripeto tutti i giorni.
    E non ci credo mica, eh.
    Io invecchio, ma lui ai miei occhi non crescerà mai…

    Bel post, davvero.
    E riguardo al giramento di palle ti accompagno io, non preoccuparti.
    🙂

  4. @Not: nooooooooooooooooooooooooo! però azz, Parigi a febbraio è davvero da temeraria, lo sai??? 😉 Finger crossed for you anyway!
    @Charlotte: grazie per il complimento, sono contenta che il post ti sia piaciuto. Discorso neve: noi riminesi NON siamo abituati/attrezzati per la neve. Se qua cadono 10 cm di neve si paralizza tutto. E quando dico tutto è proprio TUTTO.
    @Mirtilla: io sono la più piccola di tre fratelli e per quanto mi sforzi, per Sorella e Fratello sarò sempre la piccola peste frantuma zebedei che ero a sei anni. 🙂
    Mi fa piacere che ti sia piaciuto il post! 🙂

  5. grazie. ci ho messo dieci anni a smettere comunque… è un gran casino, smettere di fumare.

  6. Anche io voglio un nipote, e invece non ce l’avrò mai di sicuro -.-

    E averne uno con cui ti sbagli di così poco dev’essere fihissimo (per lui… per te non credo cambi molto se lui abbia 13 anni e tu 29, o se lui ne abbia cinque e tu sempre 29!)

  7. beh, cambia anche per lui credo: più il divario di età è grande, più la complicità diminuisce. In fondo io e lui siamo cresciuti più come sorella e fratello proprio perché a 16 anni avevo più tempo per stargli dietro 😉

  8. E’ già un po che ti seguo…anche su twitter.
    Abbiamo troppe cose in comune: 29 anni, una nipote di 13 anni, anche io la mamma la chiamo Mutti e altre, altre, altre, cose.

    La differenza è che te c’hai un figliolo, io no 😀

    Bello questo post, bello davvero.

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