di freddo, ovvietà e calci in culo

Okkei, è un dato di fatto, siamo sommersi dalla neve. Fino a ieri Rimini e Riccione erano rimasti l’unica isola felice in una Romagna completamente imbiancata. Io e Chef avevamo tirato un bel sospirone di sollievo ieri sera, convintissimi di aver scampato i giorni più critici.

E invece.

Stamattina, all’inizio blandamente, poi sempre più intensamente, ha cominciato a cadere la neve e nel giro di un’ora era tutto completamente candido. L’avevano detto eh, mica caschiamo dal banano. Infatti la Mutti due giorni fa m’aveva fatto lo spesone della vita, manco dovesse cominciare la terza guerra mondiale. Quindi noi siamo a posto, questo weekend inchioderemo un paio d’assi di legno alla porta e ci mangeremo tutto quello che abbiamo in freezer.

Il fatto è che noi riminesi non ci siamo più abituati alla neve. Quando i miei genitori erano ragazzini nevicava ogni santissimo inverno e paradossalmente 50 anni fa sapevano organizzarsi meglio. Noi invece ogni anno ripetiamo lo stesso errore: senza catene, senza sale e con le balle girate. Che è solo negli ultimi tre anni che in inverno ha ricominciato a romperci i coglioni, la neve. E sono pochi, tre anni di storico, per imparare a:

– non prendere d’assalto i supermercati ai primi 5 centimetri appena posati sui tetti delle macchine

– tenere in garage una pala, un paio di scarponi o stivali di gomma

– tenere in dispensa un paio di kg di sale “per le emergenze” (che voglio dire, costa un cazzo e non scade mai, ci vuole molto?)

– prenderla con filosofia.

Ok, lo so che l’ultima voce è molto soggetta a polemiche. So cosa voglia dire dover andare a lavorare quando le strade fanno schivo, la viabilità è una merda e di colpo tutti sembrano aver preso la patente con la raccolta punti del Conad… però non è che se ti incazzi e tiri giù mezzo Paradiso dal calendario cambia qualcosa. La verità è che io soffro da morire i metereopatici scontati. Quelli che ad agosto rompono i coglioni se ci sono 40 gradi all’ombra e che a gennaio si lagnano se nevica e fa 4 sotto zero. Che v’aspettavate per i giorni della merla, una bella tempesta di sabbia? Eh che cazzo… Che poi, sono gli stessi che quando la fa, sta cazzo di tempesta di sabbia a febbraio, sono lì nell’angolo che scuotono la testa preoccupati e che attaccano con la solfa che non va bene, che il pianeta sta male, che sono i segnali di un decadimento generale, che non è altro che una catastrofe annunciata, che i Maya c’hanno ragione e via discorrendo.

Lo posso dire? In nome di tutti coloro che sono come me portatori sani di buonsenso e non credono che sia così strano se il tre di febbraio nevica?

C’ AVETE ROTTO I COGLIONI.

Ma proprio tanto eh.

E dico un’altra cosa, una volta per tutte: il prossimo che viene a polverizzarmi gli zebedei con la teoria del riscaldamento globale o, ancora peggio, della profezia Maya, giuro che lo prendo a calci in culo così forte da far sembrare Paolo Frajese un dilettante.

15 Risposte a “di freddo, ovvietà e calci in culo”

    1. 😀
      no ma io mi riferivo a quelli che rompono le palle che hanno caldo a luglio e che hanno freddo a gennaio.
      Insomma, ai rompicoglioni senza causa. 🙂

      1. No, ma pure io le rompo. Ho somatizzato tutta la settimana, tra ciclo e neve (e FFFFFFUUUUU sottovoce). Sto week end in compenso ero una piaga. Mi detesto se ci ripenso.

  1. Ahah! Le stesse identiche cose che ho pensato io stamattina quando ho visto i servizi al telegiornale… Secondo me, gli alto-atesini si fanno beffe del resto d’Italia ogni volta che cadono più di 5 cm di neve: scene apocalittiche da Milano a Palermo!

    1. il 50% della colpa di questa psicosi metereologica infatti è dei giornalisti.
      Per carità, nell’entroterra riminese ci sono dei paesi in cui ne sono caduti 50-70 cm, che sono tantini… però non è che se lo scrivi ogni 3×2 su fb la neve si scioglie prima…

  2. Ben detto!
    Io avevo compagni di corso a Trieste che si lamentavano della bora, altri a Venezia che si lamentano dell’acqua alta e altri amici di Udine che ancora un po’ piangono se nevica.
    Manco fossero cose fuori da ogni logica!!

  3. L’unico problema è che purtroppo, nella mia città, la questione “neve” viene gestita DA CANI.
    Nel senso che forse, il mio cane, saprebbe fare di meglio.
    Cumuli di neve (zozza) ai lati delle strade (principali, e io vivo in una strada principale per fortuna/purtroppo) e lastre di ghiaccio di proporzioni apocalittiche in tutto il resto della città.
    Ieri ho pensato seriamente di uscire coi pattini… ad ogni passo slittavo! E avevo gli stivali col fondo in gomma, per dire.
    Troppa fatica spargere il sale? Troppa fatica raccogliere la neve anziché accumularla e buttarla nel fiume, come si faceva decenni fa (possibilmente prima che diventi una pista di pattinaggio su ghiaccio)?

    Poi è ovvio che ne escono le tragedie. E bla bla bla.
    Il problema è la gestione, la gente che se ne frega… e che poi si lamenta di chi si lamenta. E sicuramente il mio comune, in quanto a gestione, gestisce col culo (pardon per il francesismo).

    I miei, l’altroieri, son rimasti bloccati con la macchina nel ghiaccio, per dire, perché lo spartineve aveva accumulato lo schifo contro l’auto e nella notte il tutto è ghiacciato clamorosamente (e c’era da aspettarselo, viste le temperature, e già si sapeva!).

    L’ultima frase te la straquoto.
    Se sento ancora parlare di Maya inizio a far roteare lo sfollagente. Giuro.

  4. Io odio il freddo e odio il caldo, ma mi limito a dirlo ogni tanto e senza ulteriori lamentele. Che di portarmi il cervello con “Sto gelando” non ne ho intenzione. Ammetto però che d’Estate è molto ma molto facile sentire invece mie lamentele sul fatto che mi sciolgo all’ombra.

    E se il mondo deve crollare pazienza, crolla sia con la neve sia con la tempesta di sabbia.

    Qui siamo a due passi dall’Etna ma non ho mai conosciuto in vita mia qualcuno che sappia come si usino (o abbia. Non le ha nessuno neanche a casa) le catene da mettere nelle ruote. Boh!

  5. @Valeria: benvenuta! la gente si lamenta per partito preso, bene e spesso.
    @Charlotte: No ma io non delegittimo assolutamente il diritto a manifestare un disagio. Perché la neve, così come il ghibli che soffia a 40 gradi, è un cazzo di disagio.
    Però alla gente che st’estate su fb scriveva “che palle il caldo, voglio la neve” e adesso si lamenta della suddetta un bel calcio in culo se lo merita, secondo me. 🙂
    @Cup: io non abito in Sicilia, ma le catene non le so montare nemmeno io 😉

  6. Grande!! quoto in pieno la definizione del metereopatico scontato! già la sera del primo giorno di neve in effetti FB era già pieno di “e basta neve” quando in effetti questo è stato l’inverno più caldo che ricordo!!
    e poi i Tiggì ad allietarci con le immagini di repertorio del vecchietto che scivola (ma perchè esci di casa???) che fa scopa con il vecchietto che si bagna la testa alla fontanella a ferragosto!! 😛
    (manco a farlo apposta.. è partito ora il TgCom: “il freddo non dà tregua all’Italia” burp!!)

    1. ..io li chiamo GIORNALAI… senza offesa per l’edicolante, ovvio!
      …un giornalISTA vero.. è quello che cerca la notizia e soprattutto ha a cuore l’informazione, netta ed obiettiva.
      se l’intenzione è solo quella di fare audience.. allora la categoria è un’altra!! 😛

  7. cazzo c’entrano i Maya???
    comunque guarda : qui ce n’è tanta, ma tanta sul serio
    il problema peggiore è che ci sono paesini isolati con gente anziana e bambini
    punto
    io mi rompo amabilmente le palle in silenzio, cammino a piedi (che la macchina con la neve non la so guidare) e vado ovunque che mica abito a NY
    basta sapersi organizzare per tempo, tutto qui
    sarà che qui la neve non è cosa nuova…poi una anno ne scende poca un anno troppa ma alla fine c’è di peggio

    1. ahahahah! I Maya c’entrano sempre quest’anno, facci caso: fa freddo? fa caldo? naufraga la nave? tira il terremoto? per forza, tanto finisce il mondo a dicembre… ce n’è di scemi che ci credono a sta cazzata, molti più di quel che crediamo.
      Anche qui ce n’era tanta (nell’entroterra soprattutto, in città si andava da dio) ma come hai detto tu: basta sapersi organizzare per tempo ed evitare le psicosi mediatiche da catastrofi terzomondiste. Che è quello che mi da sui nervi, assieme a chi si lamenta così, per sport.

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