brevi dal regno dei ghiacci

La situazione è abbastanza merdosa qua in Romagna, si sa. Gambe di neve, ghiaccio, paesi senza luce e acqua. Insomma, un casino e per fortuna qui da noi, nel riminese, è andata abbastanza bene. La merda quella vera è tra Forlì e Cesena e se possibile nelle Marche stanno messi ancora peggio. Quindi ci sta che quando sentiamo Alemanno che ci tritura le scatole per tre centimetri e mezzo – o giù di lì- caduti nella capitale, un po’ il sangue ci comincia a ribollire tipo vin brulée. Che va bene tutto eh, ma rompere i coglioni per come è andata a Roma quando c’è mezza Italia messa davvero come il culo, mi sembra un pelino esagerato.

Chiusa parentesi maltempo, che è meglio.

Io sto cominciando ad accusare i primi segni di cedimento da reclusione forzata: son quasi tre settimane di fila che non metto il muso fuori, eccezion fatta per una micro passeggiata attorno all’isolata sabato pomeriggio sotto la neve (priceless). Quindi sono abbastanza irritabile, forse anche più del solito.

Ci vedo finalmente bene. Non riesco a quantificare la mia felicità nel potermi alzare al mattino e vederci benissimo. O la sensazione libidinosa del non avere più gli occhiali appannati per dieci minuti di fila causa sbalzo termico da dentro a fuori. Leggere anche le scritte più piccole, non dover più strizzare gli occhi se appaiono dei sottotitoli in un film: e sti cazzi insomma.

Domenica, a proposito di film, ho visto il nuovo Uomini che Odiano le donne. E l’ho trovato splendido (del resto il regista è David Fincher, mica l’ultimo dei coglioni): Daniel Craig è sempre un bel vedere e se avevo qualche ovvia reticenza nei confronti di Rooney Mara, devo dire solo chapeau alla sua interpretazione di Lisbeth Salander. Non faccio un confronto tra la versione svedese e qualla americana del film in questione, ma tra il libro e le due versioni cinematografiche e secondo me quest’ultima è molto più aderente al libro. Insomma, vi consiglio di andarlo a vedere, soprattutto se, come me, avete amato il libro e amate Lisbeth.

Domani, se Dio vuole, torno al lavoro, che dovevo rientrare ieri ma ho avuto qualche problemi con Titu, quindi abbiamo dovuto posticipare. Lo so che mi aspettano scartoffie arretrate a non finire, ma non mi interessa: a patto di uscire sbrigherei anche le pratiche sedimentate del palazzo di giustizia, non so se ho reso l’idea.

Tra due settimane andiamo in Olanda. E sarà freddo come qui, se non peggio. Ma va bene, tanto alla peggio ci si alcolizza pesantemente al matrimonio, così passa la paura.

See ya.

4 Risposte a “brevi dal regno dei ghiacci”

  1. Qui da me (a Roma! 😉 ) son cascati circa 30 cm di neve, ma non ho patito un granché. La spesa l’avevo fatta per tempo abbondante, mio suocero si è dilettato subito a sgomberare tutto il viale dalla neve e quando i viveri hanno cominciato a scarseggiare ho potuto rifare tranquillamente la spesa. I problemi ci sono stati per chi non si è potuto organizzare e magari stava in giro con la macchina che non camminava più…
    L’unica cosa decisamente odiosa è stata la scuola chiusa!!! 😉

    p.s.: Beata te che ci rivedi!!

  2. a Roma rompono le palle a prescindere (non i cittadini, si capisce)
    non ho letto il libro (odio i libri troppo lunghi, è un mio limite, lo so) ma ho visto il film svedese
    e m’è piaciuto
    per cui mi sa che Fincher lo salto 🙂

  3. @Biancamora: anche mia sorella che ha tre figli m’ha detto che la cosa peggiore è stata la scuola chiusa… 🙂
    @Not: no no, guardalo! Che merita e poi a Daniel Craig non so te ma io ci farei un pensierino sempre… 😉

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