Per Aspera ad Astra

Lo leggevo ieri su un cartellone pubblicitario mentre andavo a lavorare, con i Pearl Jam a cannone nell’IPhone e nonostante io latino l’abbia fatto solo due anni al liceo, ho trovato la frase assolutamente calzante per questo momento della mia vita. Momento che dura circa da sei anni, giorno più, giorno meno.

“Attraverso le difficoltà, fino alle stelle.”

Sono stati sei anni pieni di svolte, cambiamenti, novità. Sono stati anni in cui ho cambiato visione di molte cose, in cui ho rivisto la lista delle mie priorità. Anni in cui ho smesso di studiare, mi sono laureata, ho iniziato a lavorare; anni in cui ho rivendicato la mia autonomia e sono andata via di casa. Anni in cui ho tenuto in mano due romanzi stampati e pubblicati con il mio nome sopra. Anni in cui ho ritrovato persone che credevo ormai dimenticate e in cui un ragazzo con un sorriso fatto di sole che avevo visto crescere se n’è andato lasciando un vuoto che a distanza di quasi tre anni rimane sempre lì, in mezzo al cuore. Anni in cui ho messo la fede al dito e in cui ho visto il mio corpo cambiare, stravolgersi e prostrarsi fino allo spasmo per dare la vita. Niente di quello che ho avuto mi è piovuto dal cielo e nonostante nella vita io abbia avuto una notevole dose di fortuna, le cose belle che ho me le sono guadagnate tutte con la costanza, la fatica e l’impegno. Mi hanno crescuita così e non sarei voluta crescere in nessun altro modo. E le stelle le ho viste da vicino, e le ho toccate col la punta delle dita e un po’ di polvere me la sono tenuta da parte per i momenti difficili, che non si sa mai.

E tra tutte queste difficoltà, tra tutte queste emozioni, tra tutti i sorrisi e le lacrime e le risate e chi più ne ha più ne metta ce n’è una che sovrasta tutte le altre. Che è fatta di dita, di sguardi lunghi e profondi, di sussurri e di grida, di sorrisi e risate, di luci e di ombre, di amore e di altri demoni. Che è fatta di un uomo con due occhi grandi e neri e quando ti guarda con quei due occhi lì non c’è niente da fare, lo sai già che ti sta leggendo dentro e non sai se gli piacerà tutto quanto ma non ti importa nemmeno un po’. Quando sei innamorato non ti importa di niente.

E sono sei anni che sono innamorata di te ed è un sogno dal quale spero di non svegliarmi mai.

E sono stati senza dubbio i sei anni più belli della mia vita.

Le difficoltà non contano niente, le stelle con te sono sempre un po’ più vicine.

Grazie Chef.

Finchè morte non ci separi.

14 Risposte a “Per Aspera ad Astra”

  1. Non vedo l’ora di conoscervi, non sei solo tu (soprattutto tu, sia chiaro), ma anche Titu, e Chef (lo rinchiudiamo in cucina con Colui?), mi date l’idea di essere persone splendide, speciali, e sicuramente coraggiose.
    <3

    1. Non garantisco sullo splendido… ma sicuramente sì, siamo coraggiosi e anche al limite del folle a volte 🙂
      Certo che Chef lo chiudiamo in cucina. E finché non se ne esce con qualcosa di buono e grasso non lo liberiamo ok? 😉

  2. sono faticosamente arrivata alla conclusione che niente e nessuno ci regala qualcosa e quiello che abbiamo è solo frutto di fatica e dedizione.
    che il fatto di esserci state abituate, a guadagnarci ogni cosa, ci fa credere che ci piova dal cielo anche se non è così
    che proprio in questi giorni mia mamma mi raccontava che io a due anni e mezzo mi alzavo da letto la mattina e andavo in cucina a fare colazione
    da sola, prendevo i biscotti e me li mangiavo lì sulla sedia della cucina
    se la cosa mi costasse fatica non lo so ma quella bimbetta lì m’ha mosso un orgoglio scemo 🙂

    1. Se mio figlio continua così, a due anni e mezzo mi tocca mettere il lucchetto agli scaffali 🙂 Erano altre mamme le nostre, l’affetto e l’indipendenza riuscivano ad andare di pari passi in maniera sana e le cose erano meno esasperate di adesso. Conosco mamme mie coetanee che sembrano schegge impazzite intrise di egoismo malato. Ne parlerò prima o poi…

  3. Leggere i tuoi post mi emoziona sempre, quello dell’8 dicembre mi ha incollato allo schermo con una lacrimuccia che non si staccava dalla guancia…
    Altre volte invece mi faccio delle risate che quasi mi faccio la pipì addosso ;))))
    Sei forte Laura! Un abbraccio, Isa

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