Christmas is coming…

Dicembre è proprio un mese stronzo: ci sono sempre mille scadenze, mille spese e un sacco di rogne. Lavorativamente parlando, le ultime due settimane dell’anno sono una mazzata tra capo e collo e di regola si arriva al 24 pomeriggio con l’occhio iniettato di sangue e una stanchezza atavica. E anche le palle un pelino a strisce, sì.

Ma è anche uno dei mesi che amo di più. Dall’Immacolata in poi comincio a respirare la magia del natale: fare l’albero, passeggiare per la città in mezzo a tutte le lucine e gli addobbi, comprare i regali, fare docetti vari (quest’anno no, che sono a dieta), scrivere bigliettini d’auguri sono tutte cose che piacciono tanto anche a una come me.

Il progetto sorpresa di qualche post fa sta prendendo piede e forma, ma ancora non posso svelarvelo (lo so, sono stronza). Titu sta cercando di camminare in posizione eretta, ma ancora in autonomia non ce la fa, quindi sembriamo due macachi gobbi che si rincorrono, visti da fuori, e non una madre col suo bambino. Lo sto portando in giro come uno zingaro: siccome, per motivi lavorativi, non riesco ad andare in palestra questo mese, da ieri ho attuato il programma “wolking progress” : lo infilo nel passeggino, lo copro come un eschimese e ci spariamo una passeggiata mediamente lunga. Tipo 3-4 km. Forse il giro di oggi era qualcosina di più. Mi manca un po’ non potermi sparare la musica a palla nelle orecchie come una volta, ma non mi posso assolutamente lamentare: Titu si stringe il suo delfino di peluche e non fiata, se non per emettere qualche estatico gorgheggio alla vista delle lucine natalizie. Credo che poter osservare la purezza dell’estatsi negli occhi di un bambino sia una delle più grandi fortune che una madre possa vivere.

Sdolcinatezze materne a parte, sto bene, anche se il weekend mi ha un po’ provata. Sabato abbiamo lasciato il pargoletto dai nonni e siamo andati a festeggiare in un bellissimo ristorante e poi a bere in Piazzetta e non abbiamo più il fisico di una volta io e Chef; il mattino dopo sembravamo reduci da un rave party, soprattutto la sottoscritta. Ma siamo rientrati nei ranghi e da qui a natale cercheremo di stare il più leggeri possibile: dal 24 ci aspetta una tre giorni di quelle da urlo e il mio fegato sta già preparando le valige: ha deciso che sta in vacanza fino alla befana, che con me non si sa mai.

Non abbiamo ancora un  programma per Capodanno, ma va bene così. Ormai siamo babbioni (leggi: genitori) e sinceramente il mio compleanno preferisco festeggiarlo in casa con la mia famiglia e magari qualche amico e sicuramente con vino e pesce come se piovesse, piuttosto che andando a zonzo per locali strapieni di gente con l’occhio da triglia e la voglia di divertirsi a tutti i costi. Che tanto si sa, può fare anche 15 gradi fino al 30 dicembre, ma da che mondo e mondo a Rimini, per Capodanno, piove. Sempre. E alla vigilia dei 29 non me la sento proprio di rischiare la bronchite e anche il ritiro della patente, con conseguente giramento di coglioni per tutto il 2012 a seguire. Che ho messo la testa a posto, io.

Seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee, come no.

 

 

4 Risposte a “Christmas is coming…”

  1. Io non lo sto quasi sentendo, il Natale… sarà che qui siamo abituati a temperature più rigide in questo periodo, e invece sembra ancora inizio novembre… Però la casa è addobbata, i (pochissimi) regali che volevo fare li ho comprati e beh, mi sa che mancano solo tutte le squisitezze gastronomiche di dicembre per fare davvero Natale 😉

    1. io quest’anno il regalo lo faccio solo a Titu, ai miei nipotini e a Chef. I soldi che avrei speso per fare i regali che abitualmente faccio anche alle altre persone li darò in beneficenza. Che siccome c’è crisi preferisco dare una mano a chi ha un po’ più sfiga di me.
      Per il resto: devo ancora andare a comprare qualche candela a tema e la casa sarà natalizia al punto giusto. 🙂

  2. anche a me andare in giro e respirare l’aria natalizia piace un sacco
    che poi vedo gente stressatissima a trovare “il regalo giusto” quando io, tolti i familiari, ho comprato tutti oggettini ai mercatini artigianali che ci sono in questo periodo : se non altro dò una mano a chi cerca di tirare avanti inventandosi qualcosa
    e alle amiche “lontane” ho inviato un cartoncino grazioso preso a Londra e ho fatto un’offerta in beneficienza
    che siamo fortunati ad avere tutto e non vedo perché non dare un amano a quelli che stanno peggio

  3. Infatti. Io non l’ho mai capita sta cosa del doversi stressare per fare i regali: dovrebbe essere un piacere no? Se non lo è, e non fateli sti regali! Che palle. Per non parlare dei servizi del telegiornale…

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