vivo veloce. amo forte. non mi annoio (quasi) più.

La moderazione non è mai stata il mio forte; amo pensare che quando distribuivano la pazienza io avevo già litigato con quello davanti perchè scorreggiava e con quello dietro perchè mi stava addosso. Però ero davvero convinta che con il tempo, con l’aumentare dell’età anagrafica e con due figli sul groppone un pochino questo lato del mio carattere si modificasse.

Insomma pensavo che fosse una prerogativa dell’essere molto giovani, essere anche molto smanati. Invece manco per il cazzo: c’ho una miccia talmente corta che oramai mio marito mi usa per accendere il camino in inverno e il barbecue in estate. Mi incazzo spesso, tanto e anche per cose futili a volte. E poi mi viene mal di testa e lo so che è perchè c’ho sto carattere qui e un po’ ci ho provato a cambiare, ma sapete una cosa?

Mi annoio, a stare in equilibrio. Se mi annoio poi metto il muso, divento insoddisfatta, frustrata e mi torna il mal di testa e quindi meglio che mi venga per qualcosa che mi piace.

Per me è noioso fare sport, è noioso mangiare sano ed è noioso essere astemi. Questo non vuol dire che sia noioso chi invece fa una vita sana e morigerata: io sto parlando di come sono fatta io: amo tutti i miei vizi e non ricomincio a fumare solo perchè ho fatto troppa fatica a smettere. Amo fare tardi la sera, quando discuto mi infervoro e quando scrivo ancora peggio. Sono prepotente e a volte anche arrogante. Permalosa oltre misura e tanto rompicoglioni.

Ammiro tanto chi fa della gentilezza, della lentezza e dell’essere pacati e tranquilli ed equilibrati uno stile di vita: mi piacciono le persone così e cerco di circondarmene il più possibile perchè mi fanno stare bene e probabilmente mi fanno da contrappeso, ma se io provo ad essere così, ad andare piano, a chiedere le cose in punta di piedi, a fare tutto per bene e come si deve succede un gran casino: semplicemente, non sono più io e tutto intorno a me perde colore e profumo. E mi torna il mal di testa (l’ho già scritto sopra, mi sa). Lo so, mi conosco e per anni ho desiderato essere completamente un’altra persona. Guardavo le mie amiche e dentro di me pensavo, sconsolata all’ennesima potenza, che non sarei mai stata così magra/bella/femminile/posata/tonica ecc. E poi improvvisamente mi sono chiesta se sarei stata disposta a barattare il mio stile di vita, il mio modo di essere, per un traguardo qualsiasi di quelli che ammiravo nelle altre persone. E mi sono ovviamente risposta a modo mio e cioè che manco per il cazzo, guarda. Piuttosto mi tengo il mal di testa. Ho scelto il compromesso: non vado quasi mai a letto dopo mezzanotte, non mangio più schifezze industriali, alterno lo sport con la scrittura. Cerco una soluzione fluida, versatile, come me, che c’ho il carattere più incostante, irrequieto e incazzereccio del mondo. Per ora me la sto cavando: sono meno nervosa, il romanzo va avanti piano ma comunque va, non mi arrabbio -quasi- più con i bimbi e la casa è piuttosto in ordine. Ah, ho perso un paio di kg. Non mi sono pesata, che a casa non ho mai voluto la bilancia (in verità una di sopra nella palestra/stanza dei giochi/guazzabuglio di casino c’è, ma è rotta e non è mia ma della mia mamma, quindi non vale), ma me ne sono accorta dalla chiusura dei pantaloni, che strizza meno e non rischio di incrinarmi una costola ogni volta che starnutisco.

Quindi boh, forse l’accettazione dei propri limiti o comunque di se stessi probabilmente aiuta molto, in questa mia costante ricerca della serenità e della pace interiore. O forse è proprio l’essere naturalmente caotica, a darmi un senso di pace appagante.

O forse son solo matta, ma non così tanto matta da essere rimasta sola: per fortuna ho trovato uno più matto di me, che è in grado di capirmi quasi sempre (questa non è mia, è solo una bellissima frase di Nietzsche tradotta e riadattata al volo dal tedesco).

L’amore mi da stabilità. Lui mi da stabilità: è come se fosse il peso della mia bilancia. Grazie a lui sono sempre o quasi in equilibrio, anche quando mi sembra di delirare. Perchè so che mai, mai e poi mai nel suo sguardo, nella sua voce o nel suo cuore ci sarà un atteggiamento accusatorio o giudicante. Ho avuto la fortuna di incontrare la parte di me che mancava: un incastro perfetto di mille ingranaggi che funzionano bene solo se viaggiano assieme.

E quando focalizzo l’attenzione su questo, tutto perde di intensità: la testa non pulsa, il respiro diventa regolare, le mani diventano salde e la voce sempre sicura. Non sono una di quelle che fa tutto in simbiosi con il marito, anzi, però non sono nemmeno una fan del bastarsi per forza. Ho amato tanto me stessa e la mia solitudine, ho imparato tanti anni fa a bastarmi e a contare solo sulle mie forze, so quanto valgo. Ma questo non scalfisce di un millimetro la consapevolezza che senza di lui una parte di me avvizzirebbe di colpo. Perchè amare qualcuno ed essere amati con così tanta forza alimenta un fuoco meraviglioso e immaginarlo spento è come immaginare di morire.

E quindi vivo veloce, amo forte e non rallento. E va bene, va tanto bene così.