La Coop sei tu (ma anche tanti altri…)

Confessate.

 

Vi sarà capitato, almeno una volta nella vita, di dover andare a fare la “spesa grossa”. Sì dai, quella con 2 carrelli e meno mondo dentro. Quella che quando poi arrivi alla cassa ti prende l’ansia perché devi imbustare tutto e non riesci a tenere il ritmo e dietro di te si forma una fila chilometrica e poi non trovi il bancomat e una busta si rompe di sicuro riversando tutto il suo contenuto “ad cazzum” nel carrello (o peggio ancora, in terra).

E vi sarà capitato anche di farla in un giga-mega-fanta ipermercato, almeno una volta.

Ecco.

A me capita spesso di andarci, nell’ipermercato di cui sopra. No, non perché ho un ristorante con 180 posti a sedere, ma perché ne ho uno vicino a casa e lo uso come se fosse un negozio di generi alimentari. Quindi ci vado più o meno tutti i giorni.

Al supermercato, così come in palestra, si può osservare un elevato numero di specie sub umana e affine: non mi sono mai divertita tanto come nell’osservare le dinamiche umane e il supermercato è la Disneyland del comportamento umano.

Il carrello vi dice un buon 70% di una persona.

Pronti?

SUPERMARKET TOP FIVE:

 

1. Barrette peso forma, cracker, surgelati, coste di sedano, acqua vitasnella e cibo per gatti: di solito è una donna dai quaranta in su, magra e con l’espressione tirata. Al 95% zitella con gatto soriano. L’alternativa cool e giovane alla suddetta è: monoporzione di qualsiasi cosa (affettati, formaggi, carne, pesce), insalate imbustate già pulite,  cereali integrali e scatolette di tonno: single trentenne che ci tiene alla linea e che è troppo pigro per pulirsi l’insalata.

2. caramelle, dolciumi di vario e dubbio genere, biscotti iper calorici, gelati e fazzoletti di carta : donna appena mollata dal fidanzato

3. detersivi e ammorbidenti, petto di pollo, frutta e verdura solo di stagione, pasta di semola come se piovesse, farina, zucchero, latte e uova (solitamente tutto in quantità industriale e in promozione) : mamma con marito e figli da sfamare (quindi anche io).

4. una mela, due zucchine, tre prugne, un pacco di biscotti secchi, un paio di tagli di carne economici (tipo manzo per bollito ecc), conserva di pomodoro : anziano o neosposina col braccino corto.

5. patatine, coca-cola, maionnaise, ketchup, salsa chili, tortillas, liquori vari ed eventuali, vino in brick, pollo arrosto già cotto del reparto gastronomia: adolescente in libera uscita o gruppo di cccciovani in vacanza.

 

E voi, avete qualche altro caso patologico da segnalare???? Dai su, non fate i timidi.

 

Io ne avrei altri mille, ma Titu s’è appena svegliato e ha fame. Mooooolta fame!

 

Hasta luego.

4 Risposte a “La Coop sei tu (ma anche tanti altri…)”

  1. Ahahah: bel post! Realistico! Io, con occhio critico, noto anche le accozzaglie che non sono nè carne nè pesce: la barretta ipocalorica e la confezione di mascarpone. Oppure il gelato alla panna con scaglie di cioccolato, ma a basso contenuto di grassi. I pomodorini biologici e la pasta sfoglia di sottomarca. E’ divertente: siamo tutti una fauna interessante inseriti in diversi contesti 😉

  2. Già… un altro esempio lampante è al bar : c’è chi ordina un cappuccino con latte di soia e caffè d’orzo, lo beve senza zucchero e poi si mangia una bella brioche integrale al miele, convinto/a che ha fatto una colazione stra ipo-calorica.
    Che se ti mangi una fetta di pane col miele e un bicchiere di latte parzialmente scremato e un caffè senza zucchero, magari a casa, fai millemila volte meglio, credo.
    🙂

  3. ahahah è vero, la spesa dice tantissimo di noi….meglio non sbirciare nel mio carrello…è l’antitesi dei “cibi salutari” per eccellenza ahahahahah

  4. io di schifezze non ne mangio quasi mai… ma se mi viene voglia (tipo quando ero incinta) allora recupero alla grande 🙂

I commenti sono chiusi.