Saturday Night…Live!

E poi niente, c’è che nonostante l’afa, la pressione sotto i tacchi, lo scoglionamento atavico da ciclo e tuo figlio che non ha dormito ti rimbocchi le maniche, gli fai un bel bagno con amido e olio per rinfrescare la sua pelle delicata, gli prepari la cena, lo imbocchi, gli pulisci quel suo musetto bellissimo e poi lo carichi in macchina e lo molli ai tuoi genitori. Pertuttalaseraeancheadormire.

Tié.

E poi torni a casa, ti fai una doccia lunga quanto la messa cantata, nel frattempo lui mette su un cd a tutto volume…

Si nMani in alto fuori di qua
Non resteremo più prigionieri
Ma evaderemo come steve mc queen

Ti coccoli spalmandoti la crema all’albicocca, indugi in mutande e con un asciugamano in testa a mo’ di turbante davanti all’anta spalancata del tuo armadio, indecisa su cosa metterti. Felice, perché sai che puoi permetterti di stare lì per ore e nessuno piangerà o reclamerà di essere preso in braccio. La musica in sottofondo continua a batterti le tempie…

O come il grande clint in fuga da alcatraz
Senza trattare niente con chi
Ha già fissato il prezzo al mercato
Nei nostri sogni e dentro ai nostri giorni e per la nostra vita

Ti infili un paio di pantaloni di lino larghi, una canotta aderente e un paio di sandali bassi. La borsa ce l’hai, la kefiah anche. Lui accende la moto, chiudi casa e monti in sella, in un attimo il vento ti sbatte in faccia, i vestiti ti si incollano addosso, senti anche un po’ freddo ma non te ne importa un accidente. Quella sensazione di libertà infinita che ti da solo la velocità folle delle due ruote, quel senso di poter tenere tutto il mondo sul palmo della mano, quella morsa al cuore che ti fa vivere ogni emozione come se non ci fosse un domani e ancora quella canzone che ti ronza in testa…

Liberi tutti
Liberi tutti
Liberi, liberi, liberi
Liberi tutti
Liberi tutti
Liberi tutti
Liberi, liberi, liberi
Liberi tutti

Arrivi di corsa e in ritardo all’appuntamento, ma fa lo stesso, tanto non s’è mai visto che certe cose comincino all’orario prestabilito. Per fortuna gli altri sono già lì e si sono accaparrati un buon posto. Si ride, si scherza, si beve birra e per un po’ si gode di quella sostenibile leggerezza dell’essere che per fortuna non abbiamo perso, nemmeno dopo un figlio. Ed è sacrosanto che sia così. E dopo un po’ l’attesa si fa snervante e si comincia a strepitare. Poi arrivano e quella canzone la senti di nuovo e tante altre se ne sovrappongono. E sai già come andrà a finire: ti faranno male i piedi, il collo e anche un po’ la schiena, non avrai più voce e ti maledirai il mattino dopo, perché sai che pagherai tutto con gli interessi.

Ma non te ne frega assolutamente niente.

Perché ci sono cose che meritano.

Loro sono una di queste.

 

7 Risposte a “Saturday Night…Live!”

  1. sono belli questi momenti di “libertà”…!!!
    anche perchè come canta Max Pezzali (oh come sono 90’s!) “basta un giorno così a cancellare 120 giorni stronzi..!!”

    1. si, sono impagabili. Fino a che non ho avuto un figlio non lo capivo, perché la mia vita era sempre stata “alla giornata”… adesso tutto ha una valenza diversa e va bene anche così. Anche perché prima o poi il nanetto crescerà e starà al passo con quei 2 zingari dei suoi genitori 😉

      1. ahahah è vero!! Ho una coppia di amici che hanno una bimba di un anno…è sempre stata abituata a star in mezzo alla gente, al ristorante e agli aperitivi…cioe,non che la portano in discoteca a far le 5 del mattino, ma se c’e da uscire e far qualcosa…non fanno come molti genitori (giovani, sottolineiamolo!) che si chiudono in casa e finche il pupo non raggiunge la maggiore età non li si vede più!!!
        Secondo me ci vuole la giusta misura nelle cose…hai un figlio, non sei mica in galera!!

  2. esatto…hai un figlio, non sei mica in galera!
    i bimbi vanno abituati e i genitori pure, che ci sono le nonne e le zie che pagherebbero per avere un pupattolo per casa un giorno intero…
    io mia nipote, giàssai, me la porto pure in vacanza…che sua mamma m’ha detto “come cinque giorni…non sono meglio dieci???” eheheheh
    bene così e avanti tutta 😉

  3. @Serendipity: fino a che non ha compiuto 6 mesi, complice anche l’inverno con le sue temperature proibitive, il nanetto l’abbiamo preservato in casa. Risultato: ha avuto modo di farsi gli anticorpi giusti e di crescere i primi mesi nella quiete. Adesso che è interattivo e che fa caldo la casa la usiamo solo per le necessità primarie (pappa-nanna-cacca) e non necessariamente in quest’ordine 🙂
    @Sabrina: ecco appunto… che io non sono una mamma con la sindrome della tigre del Bengala, che lo viziassero pure i nonni e gli zii… alla fine servono a quello 🙂

  4. Non sai quanto ti capisco. I momenti di libertà sono impagabili. Anche io quando posso approfitto dei nonni per stare un pò da sola con mio marito o per uscire con le amiche e non credo di dovermi vergognare per questo. Questa settimana mia figlia è in vacanza dai nonni paterni, loro sono contenti e io pure. Non riuscirei a rinunciare a tutta me stessa per i miei figli e credo sia anche controproducente. Una mamma frustrata secondo me non è mai una buona mamma, mentre una mamma serena apprezza di più ogni momento con i propri bimbi. Che altro dire? Evviva i nonni! 🙂

    1. si, God bless the Granparents è sempre stato anche il mio motto. E bisogna vergognarsi di ben altro, non di uscire con le amiche o col marito senza i nani… 🙂

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