Back in Anger

Ho bisogno di raccogliere le idee.

Che ho mille e uno post in canna, ma mi rendo conto da sola che sono troppo aggressiva.

In realtà è che ho un rospo incastrato in gola da un po’ e non riesco a farmela passare, a far finta di niente, a passarci sopra. Per contro, passerei volentieri sopra a chi sembra volercela mettere proprio tutta per farmi girare le palle. Con una Cherokee caricata a sacchi di sabbia magari.

La palestra mi aiuta a scaricare, grazie a Dio, un buon 50% di questa aggressività. Non ci sono più abituata, era da tanto che non mi sentivo così…

…irrequieta.

L’altro 50% svanisce ogni volta che Titu chiama “mamma” con quella sua vocina dolce, le manine protese verso di me a cercare un abbraccio; o quando Chef mi guarda con quegli occhi così neri neri e bellissimi e mi dice che non c’è niente che conta quanto noi. Ma ci sono attimi in cui tutto diventa un grumo nero e denso nel mezzo dello stomaco e temo che se non capirò in fretta come catalizzarlo saranno davvero cazzi amari.

Ascolto Subsonica a nastro e mi ripeto che è un periodo. Che passerà. Ma non va bene, non andrà via da solo, devo scavarci dentro e tirare fuori quello che non va e combatterci.

Io solitamente non porto mai rancore. Ma sinceramente, questa volta, faccio fatica, molta fatica, a passare oltre.

 

“Si nutre di cose che fanno male ed ama quando è l’ora di odiare,

si nutre di cose che fanno male e odia quando è l’ora di gridare”

 

e ha fame, molta fame.

 

“Ritorno sui miei passi e adesso contali bene

il tempo che è passato non è una buona ragione

ho idea che non mi basti lo scambio di un’opinione

e neanche l’imbarazzo con lui mi mostri le scuse

 

Certe volte il tempo non serve, non aiuta. Certi torti non si dimenticano, nonostante uno ci provi. E io, cazzo, ci ho provato.

Ma non ce la faccio.

Sono arrabbiata.

Molto arrabbiata.

 

“Ti farò male più di un colpo di pistola, è appena quello che ti meriti

Ci provo gusto me ne acvcorgo ed allora non mi vergogno dei miei limiti

Come ti gira dopo un colpo di pistola ti vedo un po’ a corto di numeri

Ci provo gusto me ne accorgo ed allora non mi seccare coi tuoi alibi

 

Per fortuna domani abbiamo amici, amici veri, a cena. Ci voleva, accidenti.

E fanculo tutto il resto

 

4 Risposte a “Back in Anger”

  1. La rabbia andrebbe incanalata da qualche parte se non la si vuole fare esplodere, ma se tu non riesci a fartela passare neanche fra palestra ed affetti, mi sa che prima o poi esploderai lo stesso… e sarà un bene, anche se all’inizio sembrerà di no!

  2. Sì, probabilmente hai ragione, probabilmente DEVE esplodere.
    Spero solo di non fare la botta troppo grossa 😉

  3. Io mi trovo molto spesso ad avere a che fare con la mia rabbia. Cerco sempre di dirmi che non devo mettermi al livello di certe persone, che soprattutto quando la coltellata ti arriva da qualcuno di apparentemente innocuo e amico brucia talmente tanto che temi di dare fuoco al mondo ma che lo stesso no, non devi dare soddisfazione.
    Ma non è facile.
    Assolutamente.
    La canzone che citi, Colpo di pistola, l’ho ascoltata a ripetizione in un particolare periodo delle mia vita.
    E niente, so come ti senti. Perché ad un certo punto cominci anche ad essere stanca di stare sempre incazzata con il risultato che t’incazzi il doppio.
    E vabbè.
    -.-

  4. @Mirtilla: hai fatto centro. è difficile passare oltre, ma è la cosa più sensata da fare. Quando sarò saggia (cioè mai probabilmente), imparerò a non arrabbiarmi. Per ora la trafila è sempre la stessa: ci casco, ci rimango male, mi incazzo e poi mi passa.
    Che palle insomma 🙂

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