A kind of Magic

Ci sono momenti magici, nella vita di ognuno di noi. Momenti in cui tutti gli sbattimenti quotidiani passano in secondo piano, almeno per un  po’; l’ago della tua bilancia si sposta e quello che fino a poco tempo prima ti generava preoccupazione, frustrazione o fastidio viene soppiantato dalle risate e dal buonumore.

Io questi momenti li associo quasi sempre al buon cibo, al buon vino e a una buona compagnia seduta attorno a una tavola. Venerdì scorso, immersi nella quiete della campagna riminese, con i grilli a fare da sottofondo alle nostre risate, ho passato una delle serate più belle della mia vita. E anche se il giorno dopo ero da raccogliere con scopa e paletta e buttare direttamente nel bidone “Mururoa Style” che troneggiava sul terrazzo (leggi: un sacco alto come me strapieno di rifiuti di varia natura tutt’altro che poetica) non potevo essere più felice. Una serata come venerdì scorso val bene un giorno di mal di testa, senza dubbio.

E il bello di queste serate è che non ti capitano spesso, ma sai a prescindere che se riesci a mettere insieme quelle persone lì, che da anni fanno parte della tua vita e in tutte le occasioni speciali erano vicino a te beh, la magia è assicurata.

L’amicizia quella vera, senza pretese o aspettative, per alcune persone nasce in un’età in cui non sai nemmeno tu chi sei di preciso. In una fase della tua vita in cui non hai nessuna certezza, nessuna risposta alle mille domande che si affollano nella tua testa, i tuoi punti di riferimento diventano persone incasinate quanto te e che come te non hanno risposte, ma che sono lì vicino a te per ascoltare le tue domande. E piano piano le risposte arrivano e tu cominci a capire un po’ chi sei: e loro sono ancora lì, a modo loro. La frequenza delle frequentazioni si dirada, le occasioni per vedersi si contano sulle dita di una mano: in alcuni casi ci sono più di mille chilometri a separarvi, in altri i figli o il lavoro ti assorbono così tanto che a malapena ti ricordi di mandare un messaggio ogni tanto… eppure lo sai, lo senti. Loro sono ancora lì, come quindici e passa anni fa.

E quando è così, tra di voi, poi per forza che certe serate vengono così bene.

One dream one soul, one prize
One goal, one golden glance of what should be
It’s a kind of magic

4 Risposte a “A kind of Magic”

  1. Ecco una delle poche cose che mi manca dell’Italia…soprattutto pensare a come siano cambiati i rapporti, e al contempo siano ancora intatti: a 16 anni, la necessita’ di vedersi, e poi chiamarsi la sera “per parlare”, e poi squillarsi e messaggiarsi il mattino dopo. A 30, sapere che ci sono, lontani e vicini.

    1. eh perchè il bidet non ti manca invece? io ho sempre detto che bisognerebbe imporlo in tutto il mondo… 😀

  2. già..invidio gli amici che sono riusciti a tenersi uniti nel tempo, nonostante in cambiamenti e l’evoluzione delle proprie vite…… io invece le mie amiche, quelle del liceo, quelle con cui ci eravamo proprio proprio giurate amicizia eterna le ho perse tutte e non per litigi o altro, solo perchè.. è la vita…………… 🙁

    1. noi per anni interi non ci siamo viste, sentite e frequentate. Tipo il periodo dell’università ognuna di noi l’ha fatto a zonzo per l’Italia e non ci si è viste mai.
      E poi ci siamo ritrovate. Ed era come se ci fossimo viste fino al giorno prima. 🙂

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