Vintage mode on

Stamani, mentre sistemavo delle vecchie scatole nell’armadio, una si è aperta e mi sono quasi commossa nel vedere le mie musicassette self made dei periodi del liceo. Mi ricordo quando prendevo i miei cd o i vinili dei Doors di Brother, mi chiudevo nella stanza della musica del Capitano e facevo le mie cassette, talvolta anche su richiesta agli amici. Che io di musica ne ho sempre capito a pacchi, intendiamoci.

E ho realizzato che Titu non saprà nemmeno cosa sarà, una musicassetta. Molto probabilmente, quando avrà 16 anni non ci saranno più nemmeno i cd. O staranno sparendo e saranno già pezzi vintage, come i vinili adesso. In tal caso, diventerà miliardario, data la mole di cd originali della sua mamma. Mica cazzi.

Il tutto per dire che sì, anche io a volte capisco che sto invecchiando. Che sono passati già 12 anni da quei pomeriggi invernali passati a selezionare e ascoltare rock a nastro, fumando una sigaretta dietro l’altra e leggendo sdraiata sul pavimento. Quando non c’erano pensieri, quando il massimo della preoccupazione era un’interrogazione o un’insufficienza in pagella. Quando con l’arrivo del primo sole primaverile si prendeva l’autobus sbagliato e si andava a cazzeggiare in centro a Rimini, guardandosi intorno sempre un po’ circospetti con quell’adrenalina che ti dava la paura che qualche conoscente ti vedesse a facesse la spia ai tuoi. Quando ci si incontrava in una mansarda dalle pareti azzurre, ognuno con il suo strumento sulle spalle, le birre in fresco e mille sogni a fare da cornice. Quando i baci si rubavano a fior di labbra e le emozioni erano così dirompenti da lasciarti senza fiato. Quando si andava in motorino in 2 senza casco che altrimenti i capelli si rovinavano. Quando d’estate la metà degli amici chi li vedeva più, che facevano la stagione, e l’altra metà era tutta all’Aquafan dopo mezzanotte. Quando i cellulari non avevano il display a colori e non facevano le foto. Quando il massimo della tecnologia avanzata era avere un lettore dvd. Quando non si riusciva a dormire la notte prima di partire per la gita. La sbornia stellare che ho preso la notte prima dell’esame di maturità. Quando potevi permetterti di stare un’ora e mezza al telefono con la tua migliore amica a parlare e sparlare di mezzo mondo. Quando non c’era feissbuk. Quando il massimo del social network era il ceralacca in discoteca al pomeriggio. Quando si scrivevano le lettere con carta e penna agli amici lontani e quando si controllava la buchetta delle lettere per vedere se era arrivata la risposta. Quando il tempo aveva un valore diverso e un’importanza che un po’ adesso non c’è più. Quando si cambiava il rullino alla macchina fotografica.

Sì, sto invecchiando, si capisce dalla nota velatamente nostalgica di questo post.

Ma dentro, sono il prodotto di tutte queste cose e di molte altre, mischiate insieme. Tutti i film visti, la musica ascoltata e riascoltata fino a consumare i nastri delle cassette, le cene con gli amici, le bevute al pub, i viaggi all’estero, le delusioni d’amore, le amicizie perse e quelle ritrovate… tutte queste cose, mescolate in un modo apparentemente casuale, formano il passato e lo spirito critico di un essere umano. E se si fa di tutto per non dimenticarle, per non permettere al tempo di scolorirle o farcele riporre in un angolo troppo lontano della nostra memoria, probabilmente si invecchierà comunque.

Ma molto più lentamente.

8 Risposte a “Vintage mode on”

  1. strano a dirsi ma è quello che mi frulla in mente da giorni, che c’ho un post in canna ma di tenore leggermente diverso dal tuo
    che io di anni ne ho il doppio dei tuoi(gulp) e riflettevo che andare all’estero era una specie di viaggio sulla luna…
    mi fa stranissimo,. questo tempo che passa così velocemente
    e se penso che mia mamma in un trasloco ha buttato un pacco di 45 giri degli anni sessanta ancora mi scende una lacrima

  2. anche io ho una marea di cassettine dischi …. abiti…. ma anche diari e foto…
    ora che e’ tutto sul pc… ho una libreria di ricordi vintage….
    ps ho postato ricetta pollo al curry…per il tortino basta che lessi 2 patate e le mescoli a 2 o 3 uova, latte ( o panna o ricotta ) parmigiano noce moscata se ti piace. sale.. poi alterni uno strato di fagiolini lessi, ma anche zucchine o avanzi di altra verdura, al composto di patate e uova… termini con un po’ di parmigiano…
    in forno per 40-50 minuti a 170 gradi… dentro rimane sempre un po’ morbido e unmido visto che non c’e’ farina, e’ una cena di riciclo ottima

  3. Ely, lo provo a fare e poi ti faccio sapere com’è venuto 🙂 Grazie intanto.

    Pure io ho mille scatole piene di diari, quaderni, foto…il mio primo racconto scritto su un quablock di carta riciclata… 🙂

    Siam vecchie, non c’è che dire 😀

  4. Ti ringrazio per le cose gentili e carine che mi hai scritto, le ho apprezzate molto 🙂

    Per il resto, vorrei dire che secondo il mio punto di vista Enzo e Carla si vestono molto male.

  5. Beh ma te le meriti! 🙂
    A me piace lo stile di Enzo e Carla, però non é politically correct: solo chi é alto, scheletrico e miliardario può vestire come loro, quindi non é un programma realistico insomma.

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