The -bruttiful- people

Continuo a camminare, ipod a manetta e occhiali scuri, nike ai piedi e un sacco di energie. Il che da un lato è positivo: l’umore ne risente, il fisico pure e tutti stanno meglio, se una donna anziché essere perennemente incazzata è uno scoppiettio di endorfine post attività fisica. E su questo non ci piove, siam tutti d’accordo.

Ma camminare outdoor mi da un sacco di spunti. Del tipo che in un weekend avevo già una ventina di personaggi pronti per tre o quattro libri…il problema è che non ci sono i giorni di 48 ore, ma per quello meno male che Silvio c’è! Ascolta me, o  lombarda cariatide: invece di promettere di ridarci i soldi dell’Imu non potresti condonare il tempo, tu che hai quel fil rouge con l’altissimo? Eh? Non ti voto lo stesso, ma ti farei vendere un sacco di libri e alla fine sarebbe un investimento anche per te, no?

Tornando a noi: c’è della gente in giro, che davvero non ne avrei mai abbastanza; la fauna che si incontra quando si va a correre/camminare all’aria aperta batte anche quella che popola le corsie del supermercato. Apriamo subito un argomento spinoso: i leggings (o fuseaux, come si son sempre chiamati dai fantastici anni 80 ad oggi) . I leggings al posto dei pantaloni fanno cagare. Sempre. Posso soprassedere solo nel caso in cui una pesi come Kate Moss più due biscotti, ma solo in quel caso. Per tutte le altre c’è Mastercard: compratevi una maglia lunga fino a metà coscia e mettetecela sopra. E BASTA cazzo, non si possono guardare certe cose dopo pranzo.

Poi ci sono quelli che vanno a passeggio con il cane. Ieri ho visto questa coppia di venticinque/trentenni super fashion. Sapete quei tipi finto trasandati, con la sciarpetta in seta anche quando è meno venti al sole, con la barba che sembra incolta e invece la curano manco fosse un pratino inglese, con le clarks e il jeans a sigaretta e il giornale sotto braccio? Ecco, due tipi così, un maschio e una femmina: avevano un cane abnorme, un vitello di novanta/cento kg al guinzaglio: un alano di proporzioni pantagrueliche, che ovviamente ha seminato il lungomare di tante abnormi caccone. Che ci sta, quello mangia più di me e Chef messi insieme. Ma secondo voi la coppietta radical-chic le tirava su, le merde in questione? Eh no, che poi se si sporcano l’eskimo da 600 euro vintage come fanno a vivere sereni? E perchè invece io, se pesto una merda così secondo voi sono contenta? Vi giuro che ho sperato che il bestione partisse a razzo per inseguire un gatto e se li trascinasse dietro per km interi.

I ciclisti che vanno sul marciapiede e i pedoni sulla pista ciclabile. Oh, ve lo faccio il il disegno, ci metto anche ventimila cazzo di led luminosi, ma ve lo chiedo cortesemente per favore: state nella vostra maledettissima area preposta: a me piace camminare con la musica nelle orecchie e non è giusto che debba stare attenta a voi, maledette schegge impazzite.

Quelli che vanno a spasso con i figli, ma che i figli si dimenticano di averli. Tu vedi questi genitori  completamente dimentichi della prole, che si fanno i cazzi loro e se ne sbattono se il figlioletto di tre anni ti taglia la strada: fino a quando il figlio non cade e si fa male, perché ovviamente si fa male, se ti viene a sbattere mentre corri, cammini veloce o vai in bicicletta per la tua maledettissima strada. In quel momento si salvi chi può: entrambi diventano genitori iper-protettivi e tu sei un mostro che in confronto Hitler maneggiava solo il Dolce Forno Harbert. Ecco, per questi qui ci vorrebbe la roncola; ma da dare in mano al figlio, perché possa finalmente dir loro quello che pensa davvero.

Mia mamma e mia zia: sono una coppia impagabile. A parte che sono alte uguali, bionde uguali e anche quasi larghe uguali (mia zia è più magra, ma col cappotto si nota meno), ma soprattutto urlano uguale e parlano solo, non scherzo, di cibo. Sono andata a camminare con loro qualche volta quando ero incinta di Titu: una sofferenza incredibile, sia per i timpani, che per il mio autocontrollo. Stateci voi incinta, con una voglia dietro l’altra e con queste due che vi parlano tutto il tempo di arrosti, ragù di vongole, brodetto di pesce, gobbi con la salsiccia, ravioli, torte e biscotti e via discorrendo… poi una ingrassa in gravidanza… e per forza. Loro due andrebbero filmate a loro insaputa e poi costrette a riguardarsi come Alex di Arancia Meccanica, dico sul serio.

Per ora ho finito. Domani vado a fare una lezione di prova di yoga con una cara amica e prometto solennemente di astenermi dall’osservare e fare commenti. Non solo per rispetto all’amica in questione, ma soprattutto perchè ci vado proprio con la speranza di essere circondata da persone normali. O comunque, che si sforzano di esserlo.

Ah, mio figlio si è innamorato. Di una bassetta bionda che più birbante di lei non ce ne sono… e se i suoi fantastici genitori mi leggono beh: sappiate che le domeniche come quella di ieri andrebbero istituzionalizzate, altroché!

 

 

13 Risposte a “The -bruttiful- people”

  1. io i leggins li abolirei per legge perchè ammettiamolo, in quante sono come Kate Moss?
    ci sono pantaloni comodissimi (parola mia) e anche molto graziosi, che servono all’uopo : camminare, palestra, insomma fare movimento
    e non sono mica capi di sartoria, io li prendo al mercato a dieci euro al paio
    per cui signore ascoltatela, per il bene di tutte
    e te ci vai di questi periodi a camminare mentre io, in montagna, preferisco la bella stagione
    e lì c’è da ridere che le donne sono tutte in top e gli uomini in cannottiera da atletica
    e stendo un velo pietoso sul fisico
    se non altro io sono sempre informe per cui magari a qualcuno potrebbe anche venire la curiosità di capire cosa c’è sotto no? 🙂

    1. Come mi capisci tu nessun altro.
      Che mica sono magra io. Anzi.
      Ma sono portatrice sana di buon gusto e senso estetico, tutto qui. 🙂

  2. Ciao! mi chiamo Eli ed ho commentato alcune volte, ma tempo fa.
    Questo post mi tocca da vicino, e ci terrei a commentare, ma prima di tutto vorrei premettere che non sono qui a fare polemica, ma questi argomenti mi provocano sentimenti molto forti (visto che parte di questi discorsi hanno contribuito a rovinarmi la vita e la salute), quindi mi scuso in anticipo, in caso dica qualcosa di offensivo e troppo forte.
    Io vengo da un posto molto vicino a dove vivi tu, e sono cresciuta circondata da questa mentalita’ del tipo, certi abbigliamenti li possono indossare solo le persone che hanno un determinato fisico (deciso artibrariamente dalla societa’ o dai singoli individui). Quindi parli di cose che ahime’ conosco fin troppo bene! Fortunatamente non vivo piu’ dove sono nata e cresciuta, e quindi non sento piu’ tanto questi discorsi (anche se quando ti fanno il lavaggio del cervello da piccolo, certe cose ti seguono in giro per il mondo)!
    Quello che pero’ vorrei dire e’ questo:
    perche’ lamentarsi di gente che non si veste come tu arbitrariamente decidi che dovrebbe, quando semplicemente basta guardare da un’altra parte? sei in campagna, non c’e’ un albero su cui puoi spostare la tua attenzione? Un conto e’ fare people watching, un conto e’ dire “non si puo’ guardare”. Allora, non guardare….semplice no?
    Punto due: mettiamo che io ho delle gambe alla Kate Moss e quindi, secondo i tuoi parametri, posso mettermi le leggins, ma ho un naso peggio di Barbara Streisand? Allora, devo andare in giro con un passamontagna? Chi e’ che decide cosa si puo’ mostrare e cosa no? chi stabilisce i limiti?

    Visto che sei mamma, pensaci prima di condividere questi pensieri con tuo figlio. Nel mio caso, hanno seriamente contribuito a danneggiarmi. Nel caso dei tuoi figli potrebbe essere diverso, ma fossero i miei io non vorrei rischiare.

    Se pensi che il mio commento sia inappropriate, mi scuso e sentiti libera di cancellarlo!
    Un caro saluto
    Eli

    1. Ciao Eli, mi ricordo di te. Mi dispiace x la tua salute rovinata da determinati atteggiamenti: il mio modo di scrivere, osservare e commentare é generalmente tagliente. Io sono così e se non ti piace anche tu puoi “guardare altrove”. Ovviamente uno per me può anche andare in giro con un sacco dell’immondizia, però io sono altrettanto libera di scrivere quel che mi pare sul mio blog (non faccio nomi e non tiro in ballo gente che conosco).
      Così come tu e chiunque altro é libero di esprimere il suo dissenso.
      Però su una cosa non transigo: di come mi comporto e come decido di allevare mio figlio sono, se permetti, solo affari miei.

      Prendiamoci tutti un po’ meno sul serio e cerchiamo un po’ di ironia nelle cose. Sarebbe meglio per tutti.

  3. Cara Laura, che dire? Benvenuta nel (mio) mondo reale! Condivido ciò che scrivi, ma, come dire, l’ho “superato” già da un pezzo. Nel senso: non si può cambiare la mentalità degli italiani, ma posso cambiare strada io. Se non condivido. Ti faccio un esempio: fino a qualche anno fa andavo in bicicletta in un posto piuttosto bello sul Ticino, vicino a Pavia. Poi, è arrivata l’orda dei “milanesi”: sociologicamente è stato molto utile osservarli. dai loro lindi macchinoni forniti di aria condizionata super funzionante scendevano con prole al seguito, tiravano giù monutain bike utili per gare da ciclocross, le attaccavano con pesanti lucchetti alla recinzione del ristorante e entravano a mangiare. Dopo qualche ora, molte portate e molte urla di pargoli nel frattempo diventati nevrotici facevanonun giro di dieci minuti massimo in bici, si lamentavano di caldo e zanzare e ripartivano chiusi nei macchinoni con aria condizionata. Nel frattempo avevano rovinato la giornata a me che: avevo fatto un’ora di bici per arrivare in quel paradiso di posto (la mia bici ha trent’anni e va meglio delle suddette), mi ero seduta rigorosamente fuori dalla trattoria per gustarmi in pace il mio pranzo e respirare aria pura, invece dovevo sorbirmi i loro bambini isterici che non volevano (giustamente) stare chiusi ore in un ristorante, rischiare la bronchite ogni volta che entravo perchè volevano l’aria condizionata a palla ecc. Ora ho cambiato completamente zona e me ne vado in pace in colline sconosciute. Quello che mi chiedo però, scusa, perchè hai sempre bisogno di stigmatizzare cche ci sono i “diversi”? Ci sono, amen. E se li conosci li eviti.

  4. Scusa gli errori, dovuti alla fretta: era mountan bike e macchinoni, puoi correggere tu per favore? Io non riesco…grazie.

    1. No, non è mia intenzione stigmatizzare il diverso per cattiveria. Per me la gente è libera di fare quel che vuole, se lo fa civilmente e non disturba nessuno.
      Per me è semplicemente un passatempo, osservare la gente e riportare i miei pensieri qui o in un qualunque taccuino (quando facevo il liceo e i blog non c’erano facevo così).
      Io osservo le persone. A volte scrivo cose belle, altre volte sono più stronza.
      Mi piace. è il mio stile.
      Tutto qua, non c’è un perché più intimo o un secondo fine. Non c’è nemmeno niente di personale… diciamo che osservare mi stimola la voglia di scrivere. A volte sono post, altre volte racconti brevi (che tra l’altro ho deciso di postare qui, che è ora di farvi leggere anche qualcosa di “letterario”).

      Qui a Riccione in estate se ne vede di ogni: hai a che fare con mille categorie diverse di persone, dalla famigliola standard che hai descritto tu (se non sono di Milano sono di Bologna, ma le dinamiche sono molto simili), all’orda di giovinastri casinari, alle sgallettate da discoteca… insomma, per me è divertente e molto stimolante avere sotto gli occhi una varietà tale di umanità.

  5. Cara, non ho notato alcuna cattiveria nel tuo racconto, e beata te se quella tipologia di gente non ti da’ fastidio. A me si, immensamente. Perché sono, semplicemente, vittime di stupide mode. Omologati. E privi di dubbi. Se, riprendendo l ‘ esempio, reale, che ho fatto, tu provi a dirgli che, forse, mangiare all ‘ aria aperta e ‘ più ‘ gradevole, e i bimbi sarebbero meno nervosi se li lasciassero scorrazzare liberi, e magari giocare con il mio cane ti guardano con sospetto. ” Qualcuno vuole mettere in dubbio la nostra meravigliosa e intoccabile mentalità frutto di tante ore di osservazione televisiva? Per carità , e’ un nemico ” . È diventano maleducati, aggressivi, ti rispondono male. Bon, mi han già belle che rovinata la giornata . Non riesco ad essere una osservatrice imparziale come te, non ce la faccio.

    1. nah, questi qua non possono rovinarti la giornata. al massimo se la rovinano da soli senza accorgersene. fidati. Stai mille volte meglio tu con il tuo cane e la tua bici scassata (“loro” la definirebbero vintage, che fa più figo) e i tuoi dubbi.
      Ma tutta la vita.
      Quelli senza dubbi sono da temere: i fondamentalisti del domani.
      Poveri bambini.

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