Take the power back

Succede che poi una mattina uno si alza e decide che si è anche un po’ rotto i coglioni di sembrare una palla sgonfia, di avere il respiro sempre affannato e corto, di soffrire di sbalzi d’umore e di rodersi il fegato per tante stupide piccole cose. Succede anche che questa persona, anziché lamentarsi come tende a fare da un po’ di mesi a questa parte, decida di rimboccarsi le maniche, legarsi ben strette le scarpe e riprendere in mano la sua vita al cento per cento.

La vacanza mi/ci ha fatto bene a più livelli, come volevasi dimostrare. Anzitutto Titu ha imparato ad alzarsi in piedi e farsi delle mezz’ore buone in posizione eretta e finalmente mangia da solo. E mangia tutto. E quando dico tutto, significa tutto. Lo sentite il coro di angeli? Ecco, sono io che li ho ingaggiati appena la pediatra mi ha detto che possiamo lentamente liberarci dal giogo delle pappe (sai che palle doversi portare dietro brodini, pastina, omogeneizzato, passato di verdure e sounamadonna ogni volta che si va da qualche parte?). Il più contento di tutti è lui ovviamente, che finalmente mangia cose un po’ più saporite e soprattutto lo fa in autonomia. Ci mette una vita e quando ha finito sarebbe da lavare con l’idrante, ma chi se ne frega, fa morire dal ridere quando si mette d’impegno tutto serio a mangiarsi i maccheroni con quelle manine paffute. Lo amo alla follia, s’era capito no?

Il weekend è stato spettacolare. Venerdì ho rivisto un’amica dopo tre o quattro anni. E non so se a voi è mai capitato, ma sembrava che ci fossimo viste fino al giorno prima: credo che sia sempre così, quando di mezzo c’è l’amicizia quella vera. Quella che ti fa tirare a fare tardi con una bottiglia di vino e tante cose da raccontarsi, parlando fitto e ridendo spesso. Quella che ti fa dimenticare che ore sono, che ti fa venire in mente mille canzoni, ricordi e momenti piacevoli passati insieme. Quella che basta un sorriso e quattro anni si azzerano e tutto il tempo diventa un concetto così relativo da non meritare molta considerazione. Come canta Eddie in Off He Goes, “and now she’s home, and we’re laughing like we always did, my same old friend…” Ecco, più o meno è stato così ed è stato un bellissimo venerdì sera. Si spera anche di non farne passare altri 4 di anni, prima di rivederci.

Sabato tappa a Rimini, aperitivo plurimo a zonzo per la città e crostinata finale ai Tre Mori. Se a qualcuno di voi capita dalle mie parti vi coniglio di fermarvi a bere un calice e ad assaggiare i crostini dell’oste… l’attesa vale sicuramente il risultato. Io poi sono in ultima cena mood on, quindi li ho apprezzati più delle altre volte.

Domenica di nuovo in città, questa volta però dal di Chef parentame per un compleanno, poi passeggiata al porto. Si fanno gli ultimi bagni di sole: il due di ottobre e trenta gradi, cosa vuoi di più dalla vita? Mi viene male se penso che tra un po’ sarà inverno, le giornate saranno uno sputacchio di luce triste e io sarò relegata in casa. Io non c’ho nulla contro l’inverno, sopporto anche meglio il freddo rispetto al caldo, ma ODIO stare in casa… s’era capito vero? Ecco anche spiegato il perché mi sono seriamente messa in testa di fare sport: le endorfine liberate dall’attività fisica dovrebbero (si spera) ad aiutarmi a scaricare la frustrazione estrema del non poter uscire come una zingara fatta e finita. Al di là delle due pause pranzo col personal (ho pure tirato dentro Chef in questa folle crociata sportiva… visto mai che finalmente riusciremo a dare una svolta alla nostra vita) voglio portare il nanetto in piscina almeno una volta asettimana. Quest’estate al mare l’ho visto divertirsi così tanto in acqua, che sarebbe una cattiveria non portarcelo: se è almeno per metà figlio mio, non potrà più farne a meno.

Insomma, tanta carne al fuoco. E anche il primo compleanno da organizzare, un progettino nuovo e molto caruccio per il blog e anche un giveaway natalizio da mettere in piedi (sì, io sono avanti e penso già al Natale ok? che sembra, ma purtroppo dicembre è lì, nascosto dietro l’angolo pronto a farci gelare il culo).

Se sopravvivo, nell’ordine: al dentista, all’incontro col pesonal, alla spesa con la Mutti, a una session veramente aggressiva dall’estetista e al compleanno di Titu non solo vi faccio un fischio, ma mi regalo anche una borsa o un paio di scarpe per l’autunno. Consigli modaioli sempre bene accetti, sappiatelo.

Hasta Luego!

4 Risposte a “Take the power back”

  1. quando i bimbi iniziano a mangiare tutto è una meraviglia
    mi ricordo mia nipote al ristorante col suo piattino di pasta al pomodoro : una delizia…
    e l’attività fisica secondo me è la salvezza per una serie di cose, compresa la frustrazione del dover stare sempre dentro…
    faccio uno sport da criceto (come dice mio fratello) eppure mi dà delle soddisfazioni incredibili
    e anche questo conta, hai voglia se conta…
    e le amiche così…beh…che dire…sono la nostra ancora, ecco

  2. Sì, sento proprio il bisogno impellente di muovermi. Me lo chiede tutto il mio fisico, testa compresa.
    I bambini che si sporcano mangiando sono uno spasso… mio figlio per ora è abbastanza lord, però sò che appena si arrangerà con qualcosa di “sugoso” sarà la fine 🙂

  3. Anche io penso già al Natale, anche perchè sarà l’unico giorno in cui potrò fare uno sgarro con la dieta XD

    La piscina fatta sin da piccolo, se gli piacerà, porterà Titu a farsi un fisicaccio da grande, e ti ringrazierà!

  4. beh anche a Capodanno penso che potrai sgarrare suvvia 🙂

    io sono andata in piscina da piccola e sono ancora lì a ringraziare mia mamma che mi ci portò: amo l’acqua, e sì, gli farà bene 🙂

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