Finalmente delle belle giornate. Che, tradotto in mammese, significa fine del confino tra le mura di casa. Che va bene che la casa in questione è bella grande, ma alla lunga ci si rompe i coglioni, col tempo brutto.
Belle giornate significa bagni di sole, manine che giocano all’aperto e che affondano nella terra umida, occhi che brillano, gambe e braccia finalmente scoperte, panni che asciugano all’aperto e che fanno quell’odore di buono che nessun detersivo sa imprimere nella stoffa. Significa pelle più dorata, piedi nella sabbia, umore più alto, bibite fresche, caffè shakerati a nastro, cene all’aperto, birra ghiacciata e barbecue in giardino. Significa un gruppo di amici che si organizzano per preparare un momento speciale per una persona speciale. Significa un weekend da soli, in un posto romantico, bello, profumato d’estate e di mare. Che ci voleva, che fare i genitori è la cosa più bella del mondo, ma c’è anche quello che ci ha portato ad esserlo, ed è giusto continuare a coltivarlo.
E non è che queste cose uno non le possa fare o avere o vivere in inverno. Ma sotto un cielo azzurro che non smetteresti mai di guardarlo, nemmeno quando cominciano a farti male gli occhi, le emozioni si vivono meglio.
Infinitamente meglio.
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