People are strange…

…e basta. Non vale, in quest caso, l’altra parte della strofa che fa “when you are a stranger, faces look ugly, when you’re alone.”

Non vale perché questo è un post incentrato su soggetti sub-umani non ben identificati, vale a dire i miei vicini di casa.

Premessa: io e Chef siamo due che si fanno gli stracazzi loro a nastro. Quindi non si è mai andati più in là del “buongiorno e buonasera” con chiunque ci abiti attorno. Invitiamo spesso amici a cena ma non abbiamo mai dato feste o simili, quindi il volume della musica non ha mai superato i livelli di guardia. Abitiamo al piano terra, quindi non camminiamo sulla testa di nessuno. Ale in cinque mesi di vita avrà pianto sì e no tre volte dopo le undici di sera.

Insomma, diciamocelo pure: noi si è i vicini di casa quasi ideali.

Peccato che chi ci abita nelle strettissime vicinanze non sia altrettanto tranquillo.

Ora: io sono star convinta che a prescindere dai soggetti che il caso ti mette vicino, sia sempre difficoltoso trovare un rapporto di convivenza idilliaca. Non mi aspettavo di certo la torta di benvenuto, quando ci siamo trasferiti qui due anni fa. Che di solito uno pensa che i vicini di casa peggiori che ti possano capitare sono i giovani. Seee…A parte che me li devi trovare dei giovani che non vivono con i genitori. Che io sono stata un caso parecchio isolato, ad andarmene di casa a 25 anni. Ma a parte ciò, ho scoperto sulla mia pelle che la categoria peggiore sono proprio le famiglie.

Prendi i miei vicini: lui e lei pensionati tra i sessanta e i settanta, lui schivo, lei più espansiva e se glielo permettessi sicuramente sarebbe una che alla terza volta che ti parla ti racconta i cazzi suoi. Due figlie, una sposata senza figli ma con un cane di piccola taglia cattivo impestato (detta anche La Zonza col cane) e una single e isterica che vive ancora con loro (sorpannominata Tampax), nonostante abbia sicuramente passato i trenta da un po. Forse vivono con l’aspettativa di un nipote in arrivo prima o poi; hanno due macchine, una casa di proprietà, un tenore di vita agiato. Insomma, la classica famiglia italiana media.

Ecco, appunto. Ma proprio molto media. Così media che guarda caso, ogni domenica quando pranzano tutti insieme senti degli urli e delle litigate che in confronto i ragazzi della casa del GF sono dei baronetti inglesi. Così beneducati tutti quanti, che nonostante sappiano che sotto di loro vive una coppia con un neonato, non si fanno dei problemi a spostare poltrone e sedie e mobili vari all’una del mattino. Così delicati che provano questo irrefrenabile istinto a fare le gare podistiche in notturna con minimo il tacco 10 ai piedi. Così di cuore che ogni tanto accudiscono anche il cane nano e carogna della Zonza. Cane che non fa altro che abbaiare, dalla mattina alla sera (ieri ha rotto i coglioni per 8 ore consecutive e mi ha svegliata alle sette del mattino…capito? non mi sveglia mio figlio, ma il cane degli stronzi al piano di sopra). E per favore, astenersi commenti del tipo “eh, ma che colpa ne ha il cane”, che non sono in vena. A me gli animali piacciono, ma fintanto che non mi fracassano gli zebedei. Anche io ho sempre avuto un cane. Però avevo anche una bella casa con un giardino dove la povera bestiola poteva correre e sfogarsi. Perché secondo me, tenere un animale dentro un appartamento è snaturare la sua indole e poi per forza che lui abbaia e rompe i coglioni. E astenersi anche commenti tipo “eh ma allora tu che hai un bambino di 5 mesi? anche lui se piange disturba…”

Primo: chi paragona un cane (che per carità, sono la prima che rispetta e ama gli animali eh,) a un bambino non merita nemmeno una risposta.

Secondo: mio figlio, nel caso particolare, non piange praticamente mai. Quindi poche storie, che oggi non gira.

Questi sono quelli che abitano di sopra. Io ho il vago sospetto che l’unico uomo di casa, il povero babbo, sia una vittima del sistema e in cuor mio un po’ simpatizzo per lui.

Nella casa a fianco abbiamo un burbero signore canuto (detto L’uomo che Fuma) che mi ha salutata dopo un anno che abitavo qui. Il vicino ideale. Lo adoro. Peccato che abbia una figlia pazza (la Strillona) che lo viene a trovare ogni giorno per urlargli contro per cinque – sei minuti buoni. Dopo aver trattato come una merda secca il suo anziano genitore (e aver parcheggiato la sua macchina in mezzo alle balle) ella se ne va. Facendomi sempre più sentire simpatizzante col vecchio.

In sintesi, questa lunghissima menata vorrebbe non solo essere uno sfogo personale (stateci voi chiusi in casa con la pioggia, un bambino di 8 kg che vuole solo stare in braccio e un cagnetto rompi palle a fare da colonna sonora, poi ne riparliamo), ma anche una critica a tutti quei vicini di casa che, dopo una strage familiare compiuta a colpi d’ascia, se ne  escono con la frase più triste e più falsa del mondo: “mah, era una famiglia così tranquilla, ma chi l’avrebbe mai detto”.

Ecco, se dovesse capitare che uno dei due uomini citati in questo post un bel giorno, magari quando tira un bel garbino di quelli seri, decidesse di sterminare tutta la sua famiglia vi giuro che io e Chef lo diremo alle telecamere: “era ora cazzo!”

Ecco.

Oggi mordo, se non s’era capito…

2 Risposte a “People are strange…”

  1. Mi spiace dirtelo ma questo post m’ha fatto morir dal ridere … lo so che non è quello che vorresti sentirti dire … ma son passati 2 giorni e spero che le madonne si siano affievolite ..
    posso solo dirti che ti son vicina ( non di casa … ) anche a me accade che mi sframaccano le balle x un maledetto cancelletto su un balcone ( che viene perpetuamente sbattuto ) e per il vizio di spostar poltrone … dalle 7 fino alle 23 … e ho detto tutto …
    in compenso se quando do da mangiare ai gatti, loro miagolano x 3 minuti ( il tempo di preparare la pappa ) mi bussano sul loro soffitto quelli del piano di sotto … om … om …om …

  2. No ma va bene se ti ha fatto ridere…insomma alla fine volevo auto-sdrammatizzare un po’…

    l’om non serve a una fava, fidati che c’ho una laurea ad honorem 🙂

I commenti sono chiusi.