Outing

Sono grassa. E non lo scrivo così, tanto per sentirmi replicare “mannò, non è vero, sei tu che ti vedi grassa, sei normalissima”. Lo dico perché è vero, è un dato di fatto. Peso parecchio di più di quel che dovrei e la ragione non è né il post partum, né gli ormoni sballati o la tiroide, né tanto meno il metabolismo più lento di quello di un bradipo. Sono ingrassata perché mangio: è di una semplicità così disarmante, da lasciare quasi annichiliti. Fino a quando la dietista che mi segue non mi ha messa sulla bilancia e non ho sentito quanto pesassi ero lì a farmi mille storie, digressioni e auto analisi del cazzo sul perché mi ritrovassi davanti alla credenza a mangiare caramelle gelées come se non ci fosse un domani, dando la colpa a inesistenti traumi infantili o rapporti conflittuali con la Mutter o altre giustificazioni che non stavano né in cielo né in terra. E invece il motivo è semplicemente il famoso rapporto di causa ed effetto: mangi un pacco di patatine dopo cena = metti su peso.

Basta.

Non è colpa di mia mamma, non è colpa della gravidanza, non è colpa di nessuno. Come dice la dietista, devo essere concreta. E positiva.

Sono stati due anni impegnativi, questi. Anni in cui sono cambiata fisicamente, ma non solo. Anni in cui ho dovuto rivedere il mio concetto di priorità, in cui tante certezze mi sono venute a mancare. Ho messo in discussione molte cose di me, del mio modo di rapportarmi agli altri e non solo: anche del mio modo di fare, di lavorare e di gestire la mia vita, la mia casa e la mia famiglia. E devo cominciare a vedere tutto questo, tutti i cambiamenti, gli scazzi, le piccole gioie quotidiane, le soddisfazioni e le delusioni in chiave positiva; a vedere del buono in ogni cosa, trarre beneficio e insegnamento in ogni giorno che affronto. Credo che sia questa la chiave per stare meglio e per essere- o meglio, per tornare ad essere- concreta e positiva.

E questo è il mio spazio e voglio usarlo per quello che è: un diario, un quaderno pieno di pagine bianche da riempire con la mia storia. Indipendentemente dalle impressioni o supposizioni che potrebbero trarne le persone che mi leggono e mi conoscono anche fuori dal web.

Tornare ad essere del mio peso forma non significa solo rimettere i miei vecchi jeans. Significa anche riconquistare un  equilibrio interno che avevo perso e ritrovare una pace con me stessa che mi faccia alzare al mattino energica e grintosa come sono sempre stata. Le sfumature di grigio non fanno per me, le lascio volentieri alla letteratura soft porn: io rivoglio le tinte forti che hanno sempre caratterizzato la mia vita.

Quindi se parlerò spesso di dieta, di fame o di momenti di up and down non fatevi mille viaggi: non ho né più né meno fisse riguardo alla linea della maggior parte delle donne. Ma ho deciso di mettere tutto sul piatto (per restare in tema) e parlare senza inibizioni, freni o senza preoccuparmi di quello che possano pensare gli altri di me.

Concretezza e Positività. Voglio chiudere questo 2012 e iniziare il mio trentesimo anno di vita all’insegna di queste due parole. E voi, se passerete di qui a leggere, sarete spettatori delle mie idiosincrasie.

I mean… are you ready for that?

Because I am.

Be

20 Risposte a “Outing”

  1. Quanto mi piace questo post! Comunque, secondo me, tutto c’ entra e forma quello che siamo. Voglio dire: io dopo la gravidanza e in un paese straniero (e che straniero!!) non ero quella di prima. E forse anche l’ educazione che mi han dato i miei genitori ha contribuito a farmi adagiare sopra ai bahlsen biscotto-cioccolata fondente o alle fettazze di torta crucca con la cioccolata calda e la panna montata, alla domenica pomeriggio. E pane e butterkaese. Con la scusa che era buio e freddo ;-)). Poi e’ bastato un pomeriggio in spiaggia e la foto impietosa di un’ amica e mi e’ scomparsa la mortadella dagli occhi tutta in un colpo. Eh??? Ma le mie gambe sono *davvero* quelle?? Oddio. Tonf. Dopo due anni ero di nuovo come prima. E senza dieta alcuna. E’ bastato un bravo medico omeopata unicista e 6 euro di boccetta di rimedio. Ehm…piccole conseguenze: ho cambiato modo di pensare e di rapportarmi con me stessa e con gli altri. E, cosa incredibile ma che mi capita sempre, il mio corpo mi chiedeva cose orrende come insalata di cavolo cappuccio crudo e pane nero con il quark e l’ erba cipollina. Da solooo!!! (l’ omeopatia ad altissime potenze, come la prendo io, non fa miracoli: ti rende consapevole di emozioni e frustrazioni che manco pensavi lontanamente di avere. Poi, per carita’, c’ e’ sempre il libero arbitrio e si posson sempre ignorare). Ma io non capisco le diete, perche’ penso sempre che il problema vada risolto alla radice: se il mio corpo mi chiede cioccolata tutti i giorni e io mi sforzo di dargli sedano ma dentro ho sempre voglia di cioccolata, e’ come mettere un bavaglio ad uno che urla invece che chiedergli perche’ urla… o no? (oddiochelungatagliami ;-)))

    1. no, siccome ti do sempre ragione come un pappagallo colorato, oggi volevo inserire un filo di dibattito nel dialogo 🙂

      1. se c’è dibattito io sono ancora più contenta 😉
        beh, io l’omeopatia non la conosco per niente (per ora). Ho avuto sempre un approccio molto illuminista, in questi primi 30 anni della mia vita (da cui la massima del post: mangi=ingrassi, mangi meno=dimagrisci).
        Io la dieta non l’ho mai vista come una costrizione o un sacrificio tremendo, ma piuttosto un percorso lungo e graduale per imparare a nutrirsi meglio: questo perchè la ragazza che mi segue è una mia amica ed ha un approccio molto sano e razionale alla questione.

        1. su questo concordo con te: imparare a mangiare, una sorta di ABC, ti cambia la vita. Mia sorella, da quando la dietologa le ha consigliato di mangiare *di piu’*, specialmente a colazione e a pranzo (vita da ufficio), e’ dimagrita tantissimo. Ed io, da quando ho conosciuto quinoa, miglio, semi di sesamo, lievito di birra secco, spremuta di limone o pompelmo appena alzata, solo per dirne alcune (e questa cosa stranissima delle differenze tra gruppo sanguigno e cibo, che come dieta sara’ anche una cavolata, ma a me ha preso in pieno *tutti* i cibi che mi fanno bene o male), beh…tutta un’ altra energia, la mattina. E molta meno schlechte Laune! 🙂

          1. sai Cla, questa cosa del mangiare cose magari non convenzionali a colazione l’ho testata anche su me stessa ed ho visto che è vero, funziona eccome! Io ad esempio se al mattino mangio la classica tazza di latte e cereali, dopo 2 secondi ho fame. Lo stesso vale per pane e marmellata. Fame chimica in meno di un’ora. Con conseguenti micro spuntini (che diventano un macro pasto) fino all’ora di pranzo: deleterio.
            E l’energia? Pari a zero, nonostante i famosi zuccheri. Forse non sono gli zuccheri giusti… e infatti da quando mangio yogurt intero (c’è la rivendita di un caseificio della zona vicino a dove lavoro, fanno uno yogurt che levati!! 🙂 ) pane di segale e miele arrivo alle undici senza accorgermene e poi basta una mela per arrivare a pranzo affamata sì, ma nella norma.
            La mia dietista sarebbe fiera di me, se leggesse queste righe.
            Che sia la volta buona verso l’apprendere una sana educazione alimentare? speriamo…

  2. il parlarne è il primo passo, è come se oltre a prendere un impegno con te stessa l’hai preso anche con noi
    Vai Laura, il grigio non dona nemmeno a me, voglio vedere un esplosione di colori 🙂

  3. Io sono prontissima! Anche perché sono nella tua stessa situazione di dieta obbligata quindi mal comune… me lo magno! ^^

    1. sul “mal comune me lo magno” ho riso dieci minuti buoni e ti assicuro che non è facile farmi ridere ultimamente 😀

    1. mai piangere sulla birra versata, che poi si annacqua e fa cagaren! 😉
      ce la faremo sì, siamo due mastini! 🙂

  4. Io purtroppo non riesco a vederla come la vedi tu.
    Io ad esempio mi vedo grassa da sempre, fin dai tempi dell’asilo, pur non essendo mai stata una bambina oggettivamente grassa. Non ero però esile, sottilissima, con le coscette da fenicottero e di questo ne soffrivo terribilmente, pur essendo stata una bella bambina che ha sempre ricevuto complimenti. Eppure certe situazioni, certi ricordi, certe frasi, hanno prodotto in me piccoli traumi che ancora oggi mi condizionano.
    Ok, anche io nei miei momenti di leggero sovrappeso lo ero perché mangiavo, e sembra davvero semplice come spiegazione, ma non posso fare a meno di pensare che ci fosse comunque qualcosa sotto e non solo fame, noia, golosità.
    Forse nel tuo caso è davvero così e ti auguro di continuare a vedere la perdita di peso e la dieta con positività e concretezza, senza entrare in pericolosi circoli viziosi di cui purtroppo io sono a conoscenza. Un bacio,
    BlackTea
    http://viaggimentali.iobloggo.com/

    1. il senso del mio post è : “sono ingrassata perchè da due anni a questa parte mangio come un maiale”, punto. Questo non ha niente a che fare con chi soffre di altri disagi/disturbi del comportamento alimentare, piccoli o gravi che possano essere. Qindi non è una questione di vederla diversamente in merito allo stesso argomento, ma è piuttosto un parlare di due cose diverse: ammetti in questo commento di non stare bene con te stessa pur essendo praticamente normo-peso (giusto?): io invece ammetto di essere ingrassata tantissimo da quando è nato mio figlio perché mangio molto, ma fino all’altro giorno ho cercato giustificazioni in mille cose/situazioni che non avevano nessuna colpa.
      Sono due situazioni diametralmente opposte.

      1. Sì, la mia e la tua situazione sono sicuramente opposte, mia intenzione era semplicemente raccontarti la mia esperienza, non volevo creare un dibattito in merito ad un argomento che non esiste, in quanto appunto stiamo parlando di due cose diverse.
        “Non riesco a vederla come la vedi tu” era detto con una nota di amarezza, perché io davvero non sono mai riuscita a prendere con positività e concretezza la questione corpo, dieta, aumento di peso, a differenza tua.
        Non era assolutamente mia intenzione dirti che se mangi tanto e ingrassi ci deve sempre e comunque essere qualcosa sotto. Purtroppo nei commenti ai blog, così come negli sms, è facile fraintendere. Ognuno ha il proprio stile di scrittura e credo ci sia stato un problema di incomprensione (o di mia incapacità a spiegarmi, vedila un po’ come vuoi). Spero di essermi chiarita.

        1. avevo capito, tranquilla. E come ho scritto a Claudia qualche commento sotto, il dibattito a me piace sempre e comunque 😉
          Mi piace se qualcuno leggendomi si sente in vena di raccontarmi la sua esperienza o il suo punto di vista: ma come dici tu, dato che il fraintendimento è sempre dietro l’angolo, ho preferito specificare la natura del mio outing.

          In merito invece a quello che scrivevi nel tuo primo commento: vogliamo aprire il dibattito in merito ai commenti o alle frasi dette dagli altri che sembrano innocue ma che invece squarciano la nostra autostima? Te ne racconto una io: 15 anni, sovrappeso, goffa. Location: negozio di abbigliamento. Personaggi: la quindicenne goffa (io), la di lei sorella venticinquenne (alta, magra e aggraziata) e mamma delle due. La quindicenne vorrebbe una capo d’abbigliamento alla moda ma che ovviamente non le dona al 100% dato il suo sfortunato rapporto peso/altezza. La sorella ci passa sopra e pensa (giustissimamente) che a quell’età l’importante è sentirsi bene, non essere oggettivamente vestiti per il proprio fisico. La mamma invece, davanti alle due commesse alte due metri e venti e taglia 38 se ne esce con un “ma dove vai vestita così, che si nota solo che hai le gambe corte!”.
          Ecco.
          Per dire: momenti e frasi del cazzo, nella vita di un’adolescente, ce n’è a iosa. Sta a noi, crescendo, la scelta e la possibilità di crearci un’autostima forte che ci permetta di poter gestire il nostro aspetto per quello che è. Aspetto e niente altro, appunto.

  5. Bellissimo post, davvero.
    Sincero, diretto, obiettivo ma allo stesso tempo molto personale.
    I presupposti per ritrovare il tuo equilibrio perduto ci sono tutti!
    P.s: ho rubato la ricetta dell’insalata spinaci e salmone…Sbav.
    Un abbraccio!

    1. Grazie cara 🙂
      Sto imparando l’arte della pazienza… forse prima o poi anche i baricentro tornerò in equilibrio 🙂

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