L’Omega e l’Alfa

Eggià, è andato anche questo. Sembra ieri che me ne stavo sul divano ad allattare un nanetto famelico di quelche mese con Chef di fianco che spuntava la lista della spesa per il cenone di capodanno. E invece sono passati 364 fottutissimi giorni.

Che dire, è stato un anno frenetico, all’insegna del cambiamento, delle novità, degli sbalzi d’umore, del sonno atavico e della fatica fisica e mentale. Ho visto mio figlio crescere e diventare da idrovora alimentata a latte una piccola personcina autonoma che cammina, ride, gioca e scherza con cognizione di causa. C’è stata qualche notte difficile, la sesta malattia, i denti che quando spuntano rompono sempre un po’ le scatole, una corsa al pronto soccorso per una presunta allergia la mattina di ferragosto. C’è stato il suo primo compleanno, il suo primo raffreddore, i suoi primi passi, il suo primo mamma. Tante emozioni, tutte compresse e bevute via veloci, che non c’è tempo di godersene una che subito dopo ne arrivano altre mille, con un bambino piccolo. Il mondo comincia a diventare suo appena si mette in piedi e dopo ci sono solo manine che arrivano ovunque, occhi curiosi e bernoccoli garantiti ogni tre per due.

E ci sono stata io, che ho dovuto fare una fatica immensa per non perdere la mia individualità. Per trovarmi uno spazio piccolo piccolo, fatto di poche cose solo mie, per non dare di matto. Che tra il lavoro e un figlio piccolo tu rischi di perdere il filo conduttore con te stessa e se non ci stai attenta poi sono più i danni che i benefici. Io, che fino a 2 anni fa vivevo in un egoistico edonismo fatto solo di me e Chef e tutto ciò che ci piaceva e che ha dovuto fare i conti con questa nuova me un po’ meno magra, un po’ meno figa e un po’ meno egoista. Spesso mi andavo a genio e spesso mi odiavo. Ci ho messo un po’ a far convivere entrambe, la mamma e la matta. A volte perdo ancora l’equilibrio e inciampo, ma per fortuna c’è Chef a prendermi al volo per un braccio e a rimettermi in piedi.

Ci sono state le prime vacanze insieme, come famiglia. Partite in salita e finite in discesa e troppo presto. Le prime frequentazioni con coppie giovani con figli, che ti fanno vedere il mondo sotto una prospettiva diversa, più calma e tranquilla, più piacevole.

Ho dovuto fare i conti col mio brutto carattere.

 Io e Chef abbiamo deciso di prendere in mano la nostra vita e cambiare direzione. Ce lo dovevamo, e lo dovevamo anche al futuro di nostro figlio: non si può sperare che lui abbia una vita sana se si è i primi a mangiare schifezze sul divano e a non muovere il culo se non per andare da una stanza all’altra della casa. Avevamo bisogno di una scossa. C’è ancora molto da fare, ma l’essersi messi in gioco è già un gran passo avanti. Va da sé che questo discorso non è valso a Natale e soprattutto non varrà domani. E che cazzo, siamo umani anche noi. Anche se spesso non sembra…

Di buoni propositi non ne ho. Ma ho un sacco di progetti e tantissimi sogni. Le storie per bambini, un racconto nuovo che da mesi sta lentamente prendendo forma nella mia testa, la casa nuova da arredare e colorare e riempire di noi. Un giardino grande dove finalmente potrò vedere Titu correre senza problemi, pericoli o paure, felice come solo i bambini sanno esserlo. Un corpo sano e magro da qui all’estate. Esercizio fisico. Un sacco di foto. Un matrimonio in Olanda. L’operazione agli occhi, per tornare a vederci di nuovo, dopo vent’anni. Un’altra vacanza con la mia bellissima famiglia. Genova e l’acquario – Erika non sbavare, che basto già io- … credo che per ora possano bastare. Ma solo per ora, che io non mi fermo mai e si sa.

Forse l’unico buon proposito per questo anno che sta per iniziare è quello di imparare a contare fino a dieci e a non giudicare troppo in base alle prime impressioni. Mi sarebbe servito quest’anno, solo io so quanto. Smussare qualche spigolo, sì, questo è forse l’unico obiettivo che vorrei riuscire a portare a casa. Che sembra facile, ma vi darei da gestire questo caratteraccio che mi ritrovo, poi se ne riparla eh?

Che dire. Statemi bene e non guardatevi troppo indietro, che tanto non serve. Domani sera festeggiate.

E ubriacatevi.

Io, che ve lo dico a fare, festeggerò alla grande, con tre bellissime persone.

See ya in 2012!

 

11 Risposte a “L’Omega e l’Alfa”

  1. a me ultimamente hanno detto che morbida di fisico e spigolosa di carattere vado benissimo anche se certe volte sia l’una che l’altra cosa mi vanno di traverso
    guardarsi troppo indietro fa venire il torcicollo e non serve a nulla
    ti auguro un 2012 pieno di progetti realizzati e altrettanti da realizzare
    che i sogni ci fanno vive
    auguri anche per quell’altra cosa che abbiamo in comune 😉

  2. Che dire? Con qualche riga hai riassunto il tuo 2011, e mi sembra che tu possa ritenerti più che soddisfatta…
    Buon inizio 2012: a te, Chef e Titu! 🙂

  3. Brava Lauretta! Sono fiero di te e del tuo 2011.

    Visto che siete già 4 splendide persone possiamo aggiungerci anche io e Elena domani sera per riequilibrare la cosa? 🙂

    Scherzi a parte, parlando di cose serie….il bere è al fresco sul terrazzo perchè in frigo non ci stà….non aggiungo altro 😉

    kizz kizz

    c u 2morrow

  4. @Valentina: mi divertirò, stanne certa!
    @Not: auguri anche a te, per tutto 🙂 E in alto gli animi e i cuori, mi raccomando.
    @Arianna: la capacità di sintesi è sempre stata il mio forte!
    @Ago: veramente le belle persone citate eravate proprio voi eh 😉 Meglio che non aggiungi altro in effetti, speriamo che al ritorno guidi l’Elena o ti dovrai accontentare del divano 😀
    @LaFiammiferaia: grazie cara.

    A tutti: mille auguriiiii!!!

  5. Tanti auguri a voi, bellissima famiglia ♥

    Ps: Operazione agli occhi?
    Anche io mi informnerò, me lo sono prefissato fra i buoni propositi semplici, ma so già che non potrò operarmi… mi mancano centomila diottrie di miopia e astigmatismo, e soprattutto l’astigmatismo forte non so se può essere operato. Vedremo.

  6. @Valentina: merci cherie! Auguri di buon anno!
    @Cup: a me mancano cinque gradi e mezzo da una parte e sei dall’altro. e sono pure astigmatica. Si può, si può. Costa tanto però, quello si. E grazie mille degli auguri cara 🙂

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