L’amicizia ai tempi del Tag

Era un po’ che avevo in mente di compiere l’insano gesto. E oggi, mentre sorseggiavo un’ottima birra artigianale doppio malto aspettando che l’arrosto cuocesse in forno, l’ho fatto.

Ho disattivato il mio account Facebook. Così, d’impulso e senza un motivo specifico. Ma è stramaledettamente ovvio che un gran bel motivo di fondo c’è.

C’è che il concetto su cui si basa un social net come Facebook mi è sempre stato poco congeniale, eppure, proprio perché devo ammettere che è costruito infinitamente bene, lo frequentavo con una frequenza quais adolescenziale. E questo mi dava sui nervi. Allo stesso modo mi dava sui nervi che gente che a malapena mi riesce a salutare quando mi incrocia per strada mi commentasse o mi taggasse le foto, manco uscissimo insieme ogni weekend. E di quelli che vengono a leggere e a commentare ogni tuo aggiornamento di stato solo per sputtanarti o per farsi deliberatamente i fatti tuoi, ne vogliamo parlare? No, non vogliamo. Non oggi.

La verità è che venerdì sera, nel pieno di una crisi da stress materno*, mi sono resa conto di avere solo qualche amica, nemmeno una con cui condividere le mie problematiche attuali (leggi: nessuna delle mie migliori amiche ha figli, quindi i nostri ritmi non combaciano praticamente MAI) e di essere invece strapiena di presunti “amici” su facebook. E questa cosa mi ha fatto sentire sola e anche parecchio amareggiata. E non mi riferisco alle persone che ho virtualmente conosciuto grazie a questo blog (Fefy ed Eka per dirne qualcuna NON a caso) per le quali nutro un affetto e una simpatia sincere nonostante non le abbia ancora mai personalmente incontrate. La verità però è che ho bisogno di rapporti umani veri e soprattutto non riesco a tollerare il fatto che gente che mi sta profondamente sulle palle possa farsi i cazzi miei. Non ce la faccio, è più forte di me.

Facebook è basato su un voyeurismo malsano, da dipendenza come il tabacco e porta ad annullare ogni sano scambio verbale-umano. Gente che a distanza di dieci anni dal diploma delle superiori mi incrocia per caso con il passeggino e manco si ferma per un “eilà come stai, cosa fai adesso, che bel bambino, io invece sai faccio questo quello e quest’altro!” e poi magari mi tagga in qualche foto beh, lasciatemelo dire, MI FA SCHIFO. Ma tanto eh. E io non voglio averci niente a che fare. Chi mi vuole sentire e vedere ha il mio numero. Chi è lontano ha la mia mail, il mio contatto skype e questo blog, per avere mie notizie. E chi invece ha una curiosità triste e malsana da soddisfare può andarsene tranquillamente a fare in culo. Senza nemmeno passare dal via.

L’amicizia, quella vera, è un’altra cosa. E nonostante io non abbia mille amici nella vita reale,  me li tengo belli stretti assieme alla consapevolezza di essere molto fortunata.

Che il sapore di un aperitivo lungo e tardivo con i bambini che corrono intorno ai tavoli mentre noi si ride, si scherza, ci si lascia alle spalle le tensioni lavorative accumulate durante la settimana e si organizza un pranzo tutti insieme non ha prezzo. Mentre la luce del sole scema e sfuma un po’ i contorni delle cose, hai la consapevolezza che anche ai tempi del tag non c’è niente di meglio che sedersi attorno a un tavolo e prenderla come viene, vivendola dal vivo e non dietro a un monitor.

E scusate se è poco.

*nell’ordine le fasi sono: sono stanca-non ho un momento per me- aridateme la mia vita di prima- sono un mostro perché a volte mi lamento della mia vita e non dovrei perché sono molto fortunata- dovrei farmi rinchiudere- meglio che ci dormo sopra và- ronf ronf ronf

10 Risposte a “L’amicizia ai tempi del Tag”

  1. Ho creato Facebook al ritorno dal mio primo viaggio in Inghilterra. Un amico americano mi disse che lì era il nuovo Myspace, ed io che ero un’amante di MS mi convinsi a creare un account anche lì. Nel 2007.

    Non ho mai pensato, in cinque anni, di disattivarlo. Vedo tante persone che lo disattivano così come hai fatto tu, ma io non ne ho mai capito il motivo.

    Forse perchè mi piace “spiare” e non mi infastidisce sapere che gli altri fanno lo stesso con me?

    Senza Facebook non saprei proprio cosa fare sul web, poi -.-

    1. mah, a me non piace che la gente si faccia i cazzi miei. E siccome ultimamente un po’ troppa gente che mi sta sul cavolo se li faceva anche troppo ho deciso di tagliare la testa al toro. Di tempo per stare davanti al computer ne ho cmq poco e preferisco dedicarlo al blog o a scrivere, piuttosto che a fb.

  2. Sinceramente io non capisco tutto questo amore-odio che serpeggia riguardo FB, chi è pro e chi è contro, chi “non vuole essere spiato” e chi spia. E’ un account, un profilo che può essere pubblico o privato: sei tu che decidi di aggiungere amici o di accettare amicizie, tu che decidi quando, se e come aggiornare il tuo status o pubblicare fotografie o condividere link. Trovo un bel po’ contradditorio puntare il dito contro gli altri accusandoli di “voyeurismo” quando siamo i primi a metterci sul palcoscenico e aggiornare riguardo eventi personalissimi. Io uso FB per quello che è: una vetrina. Quando e se scrivo qualcosa tengo sempre conto di chi può leggere, e stessa cosa vale per tutti i vari ‘mi piace’ che possono diventare materiale statistico per chissà quale azienda.
    E’ un po’ come un blog, alla fin fine.

    Concordo invece sulla fastidiosissima pratica di taggare in fotografie, soprattutto se risalenti a decadi fa o se ci ritraggono in momenti imbarazzanti/che preferiamo dimenticare: fastidiosissimo per persone riservate.

    1. ho apero fb nel 2008, quando un mio caro amico si trasferì dall’altra parte del mondo (non sapeva usare skype ed era l’unico modo per comunicare con lui).
      Poi lo lasciai pressoché inutilizzato fino alla pubblicazione del mio secondo romanzo. Mi consigliarono di sfruttare la vetrina di Fb per promuoverlo. E un po’ funzionò, anche se sarebbe stato meglio pubblicare una pagina ufficiale.
      Di recente mi sono capitate cose un po’ irritanti/spiacevoli correlate a fb. E il voyeurismo era nei MIEI confronti e della mia famiglia e mi è stato parecchio sul cavolo.

      tutto qui, gli altri, ovviamente, possono fare come vogliono e non li considero stupidi o ficcanaso.

  3. Io sono troppo asociale e troppo integralista dell’amicizia per avere un profilo facebook.
    Tuttavia non escludo che me ne farò uno quando il mondo migrerà in massa e resteranno solo gli sfigati dell’ultima ora. E non è per essere snob o altro, ma solo un “sano” disadattamento sociale che mi fa sempre arrivare tardi alle cose.

    Ah. Mi sono però fatta un profilo twitter. Un giorno quando capirò che utilità possa avere per me, forse comincerò anche ad usarlo!

    🙂

    1. no io non sono integralista e nemmeno asociale, anzi! e non ho nemmeno nessun astio verso fb o verso i social net in generale. Mi hanno infastidito solo certi atteggiamenti.

  4. Ovviamente i tuoi “amici” ne faranno una questione personale. Non ho ancora ben capito il motivo ma di solito è così 😀
    Come al solito il problema non è il mezzo ma le persone che lo usano. Mia sorella è convinta che FB serva solo a tradire la dolce (!) metà. Vieni qui che ti spiego due cosine, neh…

  5. infatti a me la vena l’hanno fatta chiudere le persone, non il mezzo in sè.
    pollici su per tua sorella, che mi ricorda tanto la mia 😉

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