My Dutch Diaries

Le soddisfazioni possono essere tante, in una vita. Ad esempio, partire da Bologna con la neve che viene giù a badilate ed arrivare a Schiphol con un sole che spacca il culo ai passeri. Poi c’era il vento a forza mille, ma che ci vuoi fare, in Olanda capita.

Un’altra può essere quella di vedere i tuoi amici dopo quasi un anno e mezzo aspettarti agli arrivi e riabbracciarli come se fossimo noi due ad essere ritornati a casa dopo un lungo viaggio. Che a me l’Olanda fa questo strano effetto: così diversa eppure così familiare. Le case degli gnomi, con i mattoni a vista e il tetto a punta, i cancelli e le recinzioni inesistenti, le piste ciclabili infinite, i canali in ogni giardino (anche le zanzare hanno la cittadinanza, in Olanda), le strade larghe e soprattutto pulite: adoro questo paese, è un luogo perfetto per riposarsi. Sono immensamente felice di averlo sempre visto e vissuto con occhi completamente diversi del solito turista cazzone che va ad Amsterdam solo per fumarsi le canne. Che poi, voglio dire: i coffee shop ci sono un po’ dappertutto, in Olanda… e almeno fatevi un giretto qua e là cazzen! Rotterdam, Harleem, Utrecht, Alkmaar: stanno tutte in Olanda queste città, lo sapevate? Ma vabbé, lasciamo stare.

Sfato subito un altro falso mito: il prossimo che mi dice che i nordici sono freddi e stronzi lo prendo a testate così forte che quando si rispiglia i suoi vestiti non vanno più di moda, promesso. Mercoledì sera, al matrimonio, non c’è stato un invitato che non sia venuto da noi a chiederci se:

a) fossimo noi “the Italians” (avessi chiesto un euro a tutti mi sarei potuta comprare casa lì)

b) fosse il nostro primo Dutch Wedding

c) ci stessimo divertendo

Ma tutti eh, dal ragazzino con l’apparecchio e i brufoli alla babbiona novantenne. Come dire, sono cose che ti fanno un p0′ riflettere e cambiare di parecchio l’angolazione che avevi nel mettere a fuoco le cose. Non vi sto poi a dire cosa succede a una festa che comincia nel più formale dei modi (il rito del matrimonio prevede sia la cerimonia civile che quella religiosa e i tempi sono abbastanza biblici) non appena si smette di mangiare e si mette su un po’ di musica: ho visto con i miei occhi la nonna dello sposo ballare ininterrottamente fino alle due di mattina senza fare una piega. Sembrava la moglie di Don Lurio, non aveva un capello fuori posto e io vicino a lei mi lamentavo del male ai piedi, nonostante le ballerine. Ah e per inciso io e Chef abbiamo davvero dato spettacolo, ed era dalla Notte Rosa 2009 che non ballavo così tanto.

Insomma, una festa bellissima. Se ci penso ancora rido e batto il tempo col piede destro. La cosa più buffa è stata parlare al telefono oggi con la metà della gente che ballava con noi e ridacchiare sotto i baffi. E, ça va sans dire, quasi tutti eravamo senza voce… le piccole gioie del lavoro…

Ho anche scoperto che:

– la birra olandese non fa ubriacare. Non so se è per il diverso processo di lavorazione (credo non sia pastorizzata o giù di lì), ma abbiamo perso il conto di quante ne abbiamo bevute, eppure il mattino dopo non avevamo nessun sintomo da I Love My Postumi

– tendenzialmente gli olandesi (o meglio le olandesi) si vestono abbastanza demmerden. Hanno qualche problemino con l’accostamento dei colori (una aveva scarpe blu, leggings neri, vestitino blu elettrico e giacca rosa shocking) e sono un po’ datate. E i tacchi sono una parentesi incontemplabile. Del resto, se sei alta un metro e ottantadue, a che cazzo ti servono i tacchi? Ma li amo anche per questo: è gente tendenzialmente molto pratica. Dopo 4 ore su un tacco 12, mi sarei messa anche un paio di Birkenstock color vomito, lo ammetto. Un c’ho più il fisico, un c’ho.

– tutti mangiano i panini con coltello e forchetta. Ma dico io, ma si puòòòò? Mi sarei buttata per protesta nel canale (ce n’è sempre uno, ovunque vi troviate), ma era quasi ghiacciato quindi il sacrificio sarebbe stato vano.

– Alkmaar è una città bellissima. E volendo, puoi benissimo dire a tutti che sei stato ad Amsterdam: nessuno noterebbe la differenza:

– in Olanda, quando fa freddo, vuol dire che fa veramente freddo. Quello che ti ammazza di più è il vento. Ma mentre ci trovavamo nel bel mezzo di una tempesta di pioggia e vento si sono prodigati tutti a farci vedere il lato positivo della cosa: fossimo stati lì una decina di giorni prima saremmo morti, dato che le temperature erano a meno quindici.

– come in molti paesi del Nord Europa, hanno l’abitudine di tenere le luci molto basse. Cosa inaccettabile per delle lucertole come noi mediterranei, ma ci si fa l’abitudine. Credo sia redditizio fare l’oculista, da quelle parti…

– parlano tutti inglese. E quando dico tutti, significa tutti. Anche le signore di settant’anni. Ciò mi fa ribollire il sangue e non aggiungo altro se non SVEGLIAMOCI CAZZO CHE è ORA.

– rifuggo gli italiani all’estero come la peste bubbonica. In aeroporto e sull’aereo li avrei inceneriti tutti dal primo all’ultimo. Urlano, non fanno le file, sono impazienti e incapaci di rapportarsi con qualsiasi mezzo tecnologicamente avanzato. Dei bovini, in sintesi.

– amo l’Olanda. ah, l’avevo già detto?

E niente. Vi lascio un’immagine felice, che di solito di foto mie non ne riesco ad avere manco mezza e invece martedì Chef si sentiva ispirato e me ne ha fatte mille, una più bella dell’altra. Mi sento incredibilmente figa senza occhiali, sappiatelo. Sì, ok. Me la tiro. E faccio bene .

 

16 Risposte a “My Dutch Diaries”

  1. Ma sai che pensavo giusto in questi giorni che mi piacerebbe parecchio vedere l’Olanda…? Però, con la bella stagione. Se mai ci andrò ti chiederò consiglio!

    1. chiedi chiedi, ormai è la mia seconda casa 😉
      si, meglio nella bella stagione. ancora noi ci chiediamo PERCHè i nostri amici abbiano deciso di sposarsi a Febbraio. cazzen.

  2. Ehccheccazz proprio ora che tra “Olanda (Amsterdam + altre città limitrofe)” e “Berlino”, per l’estate io e Colui abbiamo scelto Berlino (o meglio un tour tetteschen zaino in spalla di cui forse parlerò, nel caso si facesse), proprio ora mi devi scrivere ste cose??
    Mi mandi in confusione tu, non è giusto! Ora rimugino sulla scelta. Uffa. Mi tenti.

    Cooomunque, sei una bonazza, e non vedo l’ora che sia Pasqua per vederti. Oh.

    1. no ma che bonazza, è la foto che è venuta bene 🙂

      Berlino è nella mia wishlist. prima o poi convincerò Chef a portarmici. Io sono di parte, ho amato l’Olanda dal primo giorno. In Germania sono stata da ragazzina, per un mese e per certi versi è molto simile (ma non bisogna dirglielo, ho scoperto che olandesi e tedeschi non si sopportano!)…

      dai vai a Berlino, così ci scambiamo le idee 😉

  3. In realtà c’è un quarto di idea che vorrebbe che noi facessimo l’interrail (in versione molto corta, visto che le mie ferie saranno corte) che io non ho mai potuto fare, vuoi per la mia situazione economica a fine liceo (poraccia mode) sia perché non avevo amiche disposte a qualche sacrificio di comodità (gente del tipo: no treno, no aereo, no ostelli, no mangiare sulla panchina, e simili). La cosa potrebbe essere anche un inter-car, o un inter-plain, come un semplice viaggio a Berlino. E’ ancora un embrione l’idea, ma mi piacerebbe, ecco.

  4. cazzen se è bella questa idea! te la appoggio tutta la vita, seppialo! 🙂
    avessi avuto un’amica al liceo o all’università che me l’avesse proposto manco avrei fatto la valigia, sarei partita con lo spazzolino da denti nel taschino e via 🙂

  5. A me piace tanto l’Olanda e anche la Germania. Ma io ho la bellerrima fortuna di avere la mia zia adorata che vive e lavora nei pressi di Amsterdam da… Quasi 10 anni e quindi ci son stata già 4 volte a sbafo! 😉 In Germania idem, ma lì ho un parentado molto più vasto.
    Io sia in Olanda che in Germania ci andrei a vivere di corsa… La gente è più sincera, meno chiassosa e più presente. Ed ho un fottio di esempi da prendere in considerazione.
    Perché io lo dico sempre che se qui in Italia ci togli i monumenti, il clima ed il cibo non ci rimane nulla…

    E per finire… Ciao occhi belli! 😉

    1. no beh, a me la mia gente piace, sia chiaro. Secondo me l’Italia sa essere un grande paese, con delle belle persone. Però volevo solo sfatare il classico luogo comune nordico=freddo. 😉
      e grazie dei complimenti 😀

      1. Sarà che io vivo in una grande città, in una zona in cui c’è abbastanza puzzetta sotto il naso e ho seriamente difficoltà a trovare delle persone con cui relazionarmi in maniera tranquilla e sincera. C’è sempre il peso del giudizio e per ogni favore ricevuto ti senti la necessità di contraccambiarlo. Non che non lo faccia volentieri, ma è come dire, non facoltativo ecco…
        Invece ho la mia nonnina 78enne che vive in Germania ed ogni volta che le serve una mano perché capita qualcosa ha un tessuto sociale attorno a lei che la sorregge in maniera meravigliosa. Della serie: le è scoppiato un tubo nel sotto tetto e le ha allagato 3 piani di casa. Io subito ho chiesto a mia mamma se pensava di andare da lei e mia mamma mi ha risposto che avevano già pensato a tutto i suoi vicini e simili. E ci avevano pensato talmente bene che lei sarebbe stata inutile.
        E io qui bacio per terra per avere sia i miei genitori che i miei suoceri come supporto… Che se dovessi avere un problema e contare sui vicini o simili sarebbero cavoli.
        Per fortuna qualche rarità c’è, ma alla fine scava scava son romani freschi freschi. 😉

        1. sì, stare in una grande città sicuramente non aiuta in effetti. Ma anche a Riccione, che è un paesino confrontato con Roma, non è che tra vicini ci si aiuta. Una volta, quando mia nonna aveva la mia età, non era così. Ci siamo chiusi un po’ forse. Ecco perché mi trasferisco in campagna… visto mai che trovo dei vicini come quelli di tua nonna 😉

  6. Bellissimi occhi e bellissimo post. Tra l’altro, per fare la fashion victim, la sciarpa fa pendant. 😛

    Si sente che te la sei spassata. Ti quoto abbestia per gli italiani bovini all’estero (mi viene voglia di urlare: “Non siamo tutti così!!!”) e per l’inglese: una volta per dire a delle turiste che i taxi erano in sciopero e dovevano prendere l’autobus per arrivare alla stazione una mia compagna di facoltà mi guardò con due occhioni sgranati e disse: “Certo te la cavi bene in inglese eh!”. Della serie che avevo detto sei – sette parole, al massimo dieci. Comunque.

    Sulla gente fredda e stronza – anche se qui sfati il mito, quindi riguarda relativamente il post – ho da dire una cosa. Io non sono un’algida snob ma mi rendo conto che a volte posso sembrarlo proprio perché non riesco ad avvicinarmi a gente sconosciuta e apostrofarli così di punto in bianco, non perché mi facciano schifo ma perché ho paura di essere troppo invadente e/o inopportuna, di dare noia insomma. Questo per spezzare una lancia a favore di quelli che sembrano con la puzza sotto il naso e magari lo sono perché reagiscono come me. 😛

    1. anche io sono come te, molto spesso sembro inavvicinabile, ma è più per timidezza che per alterigia, quindi ho capito in pieno il discorso.

      E sì, me la sono spassata tanto tanto tanto tanto.

  7. premesso che quando vado all’estero fingo di non essere italiana, soprattutto all’aeroporto (è più forte di me e quest’anno l’ho insegnato anche a Cinna un minimo di come ci si comporta)
    per il resto l’Olanda è come la descrivi : le persone sono accoglienti, gentili e sorridenti, le città sono pulite e ben ordinate e se ci vai a luglio (come ho fatto io) ti godi un sacco di luce e i parchi tenuti come un gioiello e i tavoli dei locali all’aperto e un modo di vivere gioioso
    bel resoconto!

    1. io sta cosa che diamo il peggio di noi all’estero non la capisco… saremmo così simpatici noi italiani!!! 🙂
      sono andata a settembre, la prima volta ed è stato bellissimo. ma la prossima volta ci andrò a maggio, voglio vedere i tulipani.

I commenti sono chiusi.