Causticamente, a random.

Come va?

Oddio, diciamo che non avrebbe senso lamentarsi. Con i tempi che corrono avere la salute, una casa, un lavoro e un figlio e un marito spettacolari è tutto grasso che cola a fiotti. No, infatti non mi lamento. Piuttosto penso che ci siano ampi margini di miglioramento, quello si. Mai credersi arrivati, del resto, altrimenti sai che palle?

Lavoro. Devo arrivare prima in ufficio. Ok, che gioco in casa, ma questo non depone in mio favore nel fare tardi. Quindi da domani (si lo so che domani è venerdì, ma a me deprime cominciare le cose il lunedì, fa tanto “buoni propositi per l’anno nuovo”) devo assolutamente rimboccarmi le maniche.

Salute. Dopo 2 settimane di paradontite, stomatite, mal di gola e – a chiudere il fottuto cerchio- ma di testa sabato scorso posso timidamente dire di stare meglio. Il mio fisico si è incazzato parecchio e non ha molto gradito il nuovo regime alimentare a basso contenuto calorico, evidentemente. Anche l’astinenza da alcolici probabilmente lo ha un po’ destabilizzato. Il dentista poi, ci ha messo l’asso a bastoni con le 2 devitalizzazioni una di seguito all’altra di inizio novembre (da qui le rogne legate alle infezioni in bocca). Insomma, fino a qualche giorno fa, alla domanda come va rispondevo senza alcuna esitazione “va una merda”.

Sport e affini. Tutti i giorni vado a camminare un’ora. Esco dal lavoro, mi infilo le scarpe da ginnastica, musica a palla nelle cuffie e macino km come non ci fosse un domani. Il tutto non solo a favore della dieta (e poi, che parola di merda, dieta. fa così anni 80. Preferisco “corretto stile di vita”, fa più new age), ma anche in previsione al voler ricominciare a correre. L’anno scorso ci ho provato, ma non ero abbastanza convinta. Ci vuole pazienza, costanza e cattiveria, per correre. Direi di essere arrivata al livello di saturazione sufficiente per rimettermi in riga. Le scarpe le ho. La playlist pure. Da qui al nuovo anno voglio che le mie gambe e il mio fiato siano pronti per una corsetta blanda. Riuscirò? Si. Io, se voglio, posso.

Scrittura. Il mio nuovo eroe non mi da pace. Penso più a lui che a mio marito (che non è geloso del personaggio di un romanzo che ancora non esiste, spero. Eh Chef? sei geloso??? eh??????) e appena ho un minuto libero le mie mani viaggiano sulla tastiera del mac. Si chiama Diego. Ed è uno stronzo di prima categoria. Per saperne di più, dovrete pazientare (sempre che a qualcuno interessi. Se non vi frega beh, peggio per voi, continuate pure a leggere Fabio Volo, sfigati.). Scrivere in ogni momento libero comporta che in casa regni un po’ di anarchia, ma non me ne frega ASSOLUTAMENTE niente. Del resto si sa che il mio core businness non è impersonificare l’alto ideale della Casalingua di Voghera, quindi va bene così.

Clima. Fa un caldo boia. E la cosa un po’ mi garba, che son tutti eurini risparmiati nel riscaldamento. Lo so, è un po’ repezzino da dire, ma venite voi a pagarmi la bolletta del gas, poi ne riparliamo. Che scaldare una casa in campagna un po’ incide, sul budjet familiare. Anche perché si è tutto tranne che miliardari, noialtri, anzi. Dall’altra parte, girare senza giubbotto il 22 novembre fa un po strano. La cosa che più mi diverte, sono i catastrofisti, quelli che sono convinti che tutto finirà presto e che questo caldo anomalo ne è la prova. Che il nostro pianeta lo abbiamo mandato a morire noi con le nostre mani. Che ci meritiamo una fine indecorosa e atroce. Poi però vanno in giro con sgangherate macchine categoria euro zero (che fanno così alternativo!) che inquinano più di una stufa a cherosene. Bah.

Mondo. Mi fa sempre più cagare, per certi versi. Quando leggo notizie come questa mi viene un po’ da sperare che c’abbiano ragione i Maya. Poi però mi dico che ok, la gente tendenzialmente è capace di cose davvero mostruose e disprezzabili, ma c’è anche del buono. Insomma, io non potrei pensare che tra un mesetto finisca tutto: non ho ancora bevuto il Bordeaux del 1989 che mio babbo fa invecchiare in cantina e che cazzo. Quindi sono arrivata a una specie di interna pace armata verso il genere umano: seleziono molto (ma ne è valsa la pena) e mi faccio i cazzi miei. Funziona, per il momento.

E niente, torno a scrivere.

Causticamente

Cattivissima-Me.

3 Risposte a “Causticamente, a random.”

  1. … sei più ispirata quando sei cattiva. O è il contrario? 😀

    P.S. Se non vi frega beh, peggio per voi, continuate pure a leggere Fabio Volo, sfigati vale da solo la lettura del prossimo libro in potenza.

    1. è il contrario 🙂
      in realtà io sono sempre così, come in questi ultimi post. Diciamo che un paio di esperienza negative mi avevano un po’ frenata, qui sul blog e in generale nell’ultimo anno. Ma era ora di ritornare in se. che non so se sia un bene, ma pare lo sia almeno da un punto di vista letterario.
      Intanto che aspetti questo, puoi anche cimentarti nella lettura degli altri libri… li trovi in alto a sinistra, di fianco a “home” 😉

  2. -la mia amica ogni volta che si metteva in testa di dimagrire chiamava il suo nuovo regime alimentare “meditazione cibatica” (che mica è stata in India per due anni a caso…)
    -la corsetta se sei costante nella camminata veloce arriva prima di quanto immagini…e se ce la faccio io che mi porto addosso una zavorra di una ventina di chili pensa se non puoi farlo tu
    ovviamente non faccio le maratone nè tempi da podista ma insomma mica è quello lo scopo, no?
    -Diego è un nome che non sopporto… bene 🙂
    questo
    -questo tepore primaverile mi destabilizza moltissimo ma considerando che l’inverno scorso abbiamo speso in riscaldamento quanto per un’auto usata bene, mi sta benissimo tutto
    -sulla questione “mondo” non mi esprimo…mi sento sempre più una mosca bianca

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