Bloody Epiphany

– Comunicazione di servizio: in questo post ci sono un sacco di parolacce. Avvisati. –

Per tutti l’estate è agli sgoccioli. Ho fattu un giretto per i blog e i social net e tra racconti delle vacanze e racconti del trauma del rientro dalle vacanze quasi quasi soffro empaticamente un po’ anche io assieme agli altri.

Che, diciamocelo pure, quelli che stanno in una località di mare, hanno un discreto culo. Per noi l’estate finisce quando rimettono l’ora solare, in sostanza. Il giorno che è nato mio figlio, il 10-10-10, fuori c’erano 25 gradi, non scherzo. Adesso che ci sono ancora turisti in giro, ma che la marmaglia casinista e vacanziera del Ferragosto è tornata a casa, qui si sta da Dio. In spiaggia non c’è più casino, si sta belli larghi e le temperature sono piacevolmente gradevoli. Insomma, io in ferie non ci sono ancora andata (a parte i 3 giorni forzati della settimana del Ferragosto), ma sto benissimo anche così. Poi è ovvio che non vedo l’ora di partire assieme a Chef e a Titu per la crociera, però non mi lamento. Ho passato, e sto ancora passando, una bellissima estate e sto andando al mare adesso, da buon bastian contrario che sono. E stranamente mi sto pure abbronzando (stranamente perché con un micro nano come Titu si va in spiaggia a delle ore anti-tintarella tipo dalle quattro e mezza alle sei e mezza del pomeriggio). Mi sposto quasi esclusivamente in bici da una settimana a questa parte: finalmente ho anche io il seggiolino porta-nano con parabrezza, da buona mamma del mio tempo. Ho ripreso il controllo sulla mia alimentazione e tolti i normali stravizi da weekend (qualche cena ipercalorica con amici a cui non si deve MAI dire di no e qualche birretta) mi sento meglio. Dimagrisco anche, ma sfortunatamente i miei addominali sono ancora parecchio rincoglioniti. Ergo, la pancetta non se ne va. Dimagrisco ovunque, potrei quasi mettere una 42, ma poi c’ho sta buzza da maratoneta da Oktoberfest che fa veramente schifo. Devo porre rimedio a sta cosa o ci perdo veramente la testa: sembra una stronzata, ma per me non lo è. Già sono alta un tappo e un barattolo, pure la buzza da bambino della fao no. E che cazzo.

Le cose sono due: o faccio cento addominali tutte le sere o faccio cento addominali tutte le sere.

Mi tocca, purtroppo.

Cazzate atomiche a parte, oggi m’è successa una cosa strana, che mi ha fatto riflettere. Ce l’ho lì, che mi si è annidata in testa e come un tarlo parecchio insistente mi mordicchia il cervello e non ha intenzione di smetterla.

C’è che io l’ho sempre saputo di avere un carattere di merda. Ma non “un po’ bruttino” , “un po’ particolare” , “un po’ a modo suo” , no.

Proprio di merda.

Sono bipolare. Umorale, ipercritica, irascibile, permalosa, intransigente, intollerante da un lato. Gentile, dolce, empatica, sensibile, spiritosa e autoironica dall’altro. Questo genera scompensi e sbalzi d’umore tali, da aver sempre fatto allontanare da me un sacco di gente. Molti amici. Al liceo soprattutto, non ho saputo giocare bene le mie carte e ho preferito fare l’outsider piuttosto che sfruttare le mie qualità di trascinatrice del gruppo. Mi fossi comportata diversamente con un sacco di gente, a quest’ora avrei mille amici in più di quelli che già ho.

Poi ho conosciuto Chef e la mia vita è cambiata.

Chef su di me agisce da stabilizzatore, da ago della bilancia. Da quando lui fa parte della mia vita tutto o quasi è tornato perfettamente in equilibrio e ho, guarda un po’, riallacciato contatti con gente che non vedevo/sentivo da anni.

Con la gravidanza e la conseguente nascita di nostro figlio, molte cose sono cambiate. Al di là dello stravolgimento ormonale e fisico che comporta avere un bambino, con la maternità ho passato uno degli inverni più allucinanti della mia vita. Sono stata molto tempo da sola e anche se tutto andava bene e Titu non dava nessun problema, qualcosa dentro di me ribolliva e io non sapevo perché. Il casino sta proprio in questo: fondamentalmente io non so mai il perché della mia inquietudine, quindi deduco che sia poprio un difetto di fabbrica. Sono diventata irascibile, spesso intrattabile. A volte tutto mi infastidiva, dai consigli di mia madre ai “come va” spassionati delle amiche senza figli. Chef, non smetterò mai di dirlo, non lo so come ha fatto a non mandarmi a quel paese. Poi è successo che in un eccesso di fastidio verso un comportamento superficiale di una persona ho scritto un post pungente sul blog. E volendo criticare questa persona, inconsapevolmente ne ho ferita un’altra, che so che mi legge e che si è -per fortuna erroneamente- riconosciuta e visibilmente criticata dalla sottoscritta.

Inutile dire quanto mi sia sentita una merda. Che manco me lo ricordavo più io quel post, ma non è questo il punto.

Se questa cosa incrsciosa, ma stupida, fosse successa qualche anno fa, probabilmente avrei reagito come sempre. Avrei fatto spallucce e non mi sarei più fatta viva, mascherando dierto l’orgoglio del “non voglio chiedere scusa” la mia palese incapacità di interagire normalmente con i miei simili. Ho mandato a puttane un sacco di amicizie, con questa reazione di merda.

Per fortuna questa cosa è successa ora, che ho quasi 30 anni, un figlio e che ho visto e vissuto sulla mia palle l’importanza di un valore come l’amicizia. E ho fatto la cosa più insapettata, per me.

Ho preso il cazzo di telefono per chiedere scusa a questa persona. Perché sapevo che probabilmente l’avevo ferita e ci stavo di merda. Perché se fosse capitato a me, ci sarei rimasta malissimo. Che poi questa persona ci abbia creduto davvero, che ero davvero dispiaciuta per l’accaduto, non lo so e francamente non lo ritengo importante. Non perché non mi importa di lei, sia chiaro, ma perché il passo fondamentale era abbassare quella cazzo di testa orgogliosa che mi ritrovo e scendere dal mio piedistallo del cavolo (e anche dal banano, che non fa mai male). E non voglio che questa pappardella noiosissima sia vista come un’autocelebrazione di me, del tipo “ma come sono brava che chiedo scusa alle persone”, perché non è l’intento del post. Ho smesso di autocelebrarmi e di giustificarmi il giorno che è nato mio figlio, è stata una promessa che ho fatto a lui, come regalo di benvenuto in questo stranissimo mondo.

Però.

Non è una bella sensazione sapere di aver ferito qualcuno. Anche se involontariamente. E non mi sento una persona migliore, per aver cercato di rimediare, anzi. Che epifania del cazzo.

E comunque, se siete arrivati a leggere fin qui, complimenti. Non avete vinto un cazzo, ma c’avete una resistenza da paura!

5 Risposte a “Bloody Epiphany”

  1. a quanto pare non sono l’unica con un caratteraccio!
    Io però non sono orgogliosa..anzi..a volte invece dovrei esserlo un pò di piu!!
    Anche a me è successa una cosa simile…un fraintendimento con quella che è la mia migliore amica da 6 anni. Purtroppo però troppe persone si son messe in mezzo ed è successo un pandemonio. Non ci siamo parlate per quasi un anno.
    Adesso le cose si son sistemate ma il rapporto che avevamo prima purtroppo non c’è più..

  2. i due terzi del post avreio potuti scriverli io
    diciamo che la parte in cui parli di Chef mi manca, non del tutto ma insomma io uno che prenda il pacchetto completo non l’ho ancora trovato
    ero una “stramba” alle superiori anche se avevo un forte ascendente sulle femmine che mi ritenevano saggia e sui maschi che mi reputavano misteriosa
    ero solo un po’ timida e un po’ incazzata col mondo, tutto qui
    e veniamo ai fraintendimenti sul web
    ho litigato a sangue con certe persone quando ero nelle mailing list, e se dico a sangue puoi crederci
    ho passato ore (inutili, col senno di poi) al telefono a spiegare la mia posizione capendo solo troppo tardi che mentre io avevo rispetto totale delle posizioni altrui agli altri non fregava una beata minchia di quello che pensavo io
    ho litigato pure col blog, che ognuno che leggeva si sentiva autorizzato non solo ad interpretare ma anche a sentirsi parte in causa di quello che dicevo
    e da ui la privatizzazione, con mio forte rammarico che mi piaceva pensare che chi voleva poteva buttare un’occhiata su quello che scrivevo, ho conosciuto ghran bella gente così
    ma pazienza
    quello che voglio dirti, ed è quello in cui ho sempre creduto, è che se non c’è malafede, se non c’è arroganza, tutto si aggiusta
    e buone vacanze, per quando saranno, che mi sono sempre chiesta come capperi faranno quelli che vivono in posti come il tuo a sopportare ogni estate l’orda di gente che arriva da ogni dove e crede di poter fare quel capperi che vuole
    chapeau!

  3. @Serendipity: io ce l’ho bruttino proprio il carattere. E spesso non rifletto, che è la ragione principale per cui combino sti casini: è un peccato perché si tratta di una ragazza parecchio in gamba e anche simpatica. Ma non c’era malafede e spero se ne sia convinta anche lei.

    @Not: sul web non mi era ancora mai capitato, ma effettivamente era una situazione molto simile e facimente fraintendibile, quindi è più che comprensibile che se la sia presa. Io me la sarei presa.
    Si impara sempre dagli errori. Io a volte ho il giudizio un po’ troppo facile e il vizio di sparare a zero su tutto e tutti. Finché si parla di categorie e assoluti è anche simpatico, ma nello specifico non si dovrebbe mai fare. Perché il rischio di far star male qualcuno è sempre dietro l’angolo e non è una bella cosa.
    Peccato che Chef non c’abbia un fratello libero, che se no te lo spedivo volentieri eh 😉

    1. come sempre hai reso perfettamente un mio argomento recente
      ti scopiazzo qualche riga con tanto di nome dell’autore ovvio,,,
      sei sempre speciale

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